
Il progetto Europeana prende forma, con in contorni di quello che
Le cifre
Grazie all’incredibile sforzo del team del Reflection Group è ora possibile tuffarsi nella cultura europea del passato, tra poesie e fotografie, dipinti e mappe, giornali e frammenti di una storia che ci appartiene profondamente, ma che sembra riguardare ormai pochi. Il tutto, senza dover intraprendere alcun viaggio alla volta delle capitali dell’arte, o alla ricerca di manoscritti in una qualche biblioteca: grazie al portale "
Un immenso patrimonio culturale, che esula dal tempo e dai luoghi d’origine, e che ora può essere alla portata di tutti con un semplice click, merito della tecnologia digitale. Il Web si impone così ancora una volta come canale di informazione, in cui il sapere viaggia e si trasmette di casa in casa, di persona in persona, al di là dei limiti geografici, politici e sociali che differenziano i navigatori della rete. Doveroso è anche l’elogio ai vari Paesi che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo, con Francia e Germania che rappresentano i due principali artefici del successo grazie all’invio rispettivamente del 18 e del 17 percento dell’intero catalogo presente in Europeana.
Il lavoro svolto permette ai membri della Commissione Europea di essere più che soddisfatti, con la vicepresidente Neelie Kroes che crede fermamente in quello che definisce «un grande esempio di come la co-operazione a livello europeo può migliorare la vita di chiunque». Il vasto database di opere culturali realizzato dal 2008 a oggi è una «buona notizia per tutti gli utenti di Internet che vogliono aver accesso al materiale culturale di librerie, musei e archivi europei», ma ci sono ancora spiragli di miglioramento. Del resto, «Europeana potrebbe migliorare ancora se un numero maggiore di istituzioni culturali iniziassero un’opera di digitalizzazione delle proprie collezioni e le rendessero accessibili tramite questo portale Europeo».