Eric Le Bihan CEO Freemax: il WiMax è un fenomeno mondiale inarrestabile

Eric Le Bihan CEO Freemax: il WiMax è un fenomeno mondiale inarrestabile

Tra circa quattro mesi, saranno 2 anni che il Governo Italiano ha assegnato le frequenze per lo sfruttamento del WiMax, tecnologia wireless su cui utenti e addetti ai lavori avevano puntato moltissimo. Il 2009 doveva essere l’anno del boom del WiMax ma poi, complice la crisi economica e la difficoltà nella realizzazione delle infrastrutture, stiamo assistendo a un forte ritardo sui piani di sviluppo precedentemente annunciati.

È necessario dunque fare il punto sullo stato di salute del WiMax italiano e sulle sue prospettive di sviluppo. Su questo tema abbiamo nuovamente il piacere di confrontarci con Eric Le Bihan, “presidente e CEO” di Freemax, provider Toscano che offre connettività su rete WiMax in Toscana e in Emilia Romagna.

Presidente Eric Le Bihan, l’attuale situazione economica italiana non favorisce certamente lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni. Nonostante le rassicurazioni del Ministro Brunetta sulla volontà del Governo di abbattere il “digital divide”, ribadite in un’intervista recente a Webnews, è di pochi giorni fa l’annuncio che i fondi destinati dal Governo al piano di ristrutturazione della banda larga italiana sono stati bloccati e dirottati verso settori a priorità maggiore. Presidente, come imprenditore del settore IT, come vede l’evolversi di questa crisi economica e che impatto potrà avere con lo sviluppo delle nuove tecnologie? Sino a poco tempo fa si diceva di investire nella banda larga per creare sviluppo e nuovi posti di lavoro, si è forse cambiato idea?

La crisi economica spinge ancora di più le aziende ad essere maggiormente competitive, in particolare la banda larga è un fattore-chiave di competitività come hanno ribadito ieri [il 9 ndr] gli imprenditori italiani, perché permette alle imprese di comunicare nel mondo in modo veloce e sicuro, riducendo costi e risorse. Il ritardo italiano nello sviluppo della banda larga (solo 11 milioni di linee se confrontare con le 18 in Francia e Regno Unito) potrebbe essere ridotto molto velocemente se l’AGCOM e il Governo decidessero di organizzare una vera concorrenza, che dinamizzerà il mercato e creerà dei posti di lavoro, come lo sta facendo adesso Freemax a Livorno.

Il WiMax in particolare sembra però risentire maggiormente della crisi. Siete partiti in tanti due anni fa, ma solo in pochi state rispettando ora i progetti intrapresi. Come vede lo scenario del WiMax italiano nel 2010?

Il WiMax è un fenomeno mondiale, inarrestabile. Ci sono più di 500 operatori WiMax nel mondo. Yota per esempio in Russia ha annunciato che sono già profittevoli dopo 5 mesi di operazioni. Solo il WiMax può offrire un accesso super-veloce e la telefonia illimitata ad una tariffa sotto 30 euro al mese (e senza cavo telefonico). In Italia, a causa del ritardo sulla banda larga, c’è un spazio importante per degli operatori come Freemax, a patto che il paese faccia sistema, in particolare non ritardando le istallazioni dei siti. Perciò vediamo un buono sviluppo del WiMax in Italia già nel 2010, capace di raggiungere parecchi milioni di clienti entro 4 anni.

In questo scenario sfavorevole, Freemax si sta distinguendo come una delle realtà IT più dinamiche essendo riuscita a portare avanti con successo il proprio piano di sviluppo. Investire in questo periodo è molto difficile, che soluzioni avete adottato per portare avanti i vostri progetti? Per il prossimo anno in particolare cosa prevede per Freemax?

Diamo un servizio e un’assistenza eccellente, pensata e costruita attorno al cliente. Abbiamo, anche per questo, realizzato un’immagine originale, semplice, immediata, piena di ottimismo; la soddisfazione dei clienti, le centinaia di visite giornaliere al sito www.freemax.it e le innumerevoli richieste da tutta la Toscana lo testimoniano chiaramente.
Dalla realtà abbiamo imparato giornalmente che vi è un grande spazio commerciale, perché il WiMax è semplice, offre una connessione super veloce con un unico abbonamento in casa e in ufficio, dando una o più linee telefoniche e tutto questo senza allaccio telefonico e senza alcuna installazione ma con attivazione istantanea.
Siamo orgogliosi, inoltre, di aver lanciato la freepen, la prima chiavetta WiMax d’Italia e, a breve, di vedere l’approvazione da parte del Movimento Consumatori del nostro contratto cliente (credo uno dei primissimi casi di contratto TLC “approvato” in Italia).
Per il prossimo anno continueremo con l’estensione della copertura comprando capacità “mobile WiMax” all’ingrosso da diversi operatori come Retelit ma anche costruendo la nostra propria infrastruttura “fixed WiMax” nelle zone industriali della Toscana. Freemax ha, infatti, sviluppato un modello innovativo di operatore ibrido…

Molti utenti delle community si stanno lamentando che l’hardware attuale (router WiMax, Internet key WiMax, …) risulti essere non all’altezza delle aspettative. Troppo giovani i firmware e non sempre affidabili.

Inoltre sappiamo che in parecchi casi amministrazioni locali starebbero facendo ostruzione per non avere nuove antenne nel proprio territorio, un problema questo che limita ancora di più la realizzazione delle nuove infrastrutture. Come risolvere e quali prospettive da questi punti di vista?

Adesso non ci sono più problemi con i terminali. Abbiamo già 3 terminali da 3 fornitori diversi e funzionano benissimo. Stiamo introducendo a breve un quarto e vorremo proporre un computer con WiMax integrato al più presto. Sulle attivazioni dei siti ci vorrebbe un decreto che dimezzasse il tempo necessario all’istallazione. Ma in parallelo vediamo tanti comuni che sono felici di vederci arrivare.

Presidente, ci dica la verità: cosa servirebbe all’Italia per cambiare davvero marcia nel settore IT in particolare in quello delle telecomunicazioni? Ogni dossier in questo campo ci vede ultimi ovunque, una situazione questa che è davvero insostenibile per una Paese moderno come l’Italia.

La situazione attuale non è cosi disastrosa, l’Italia è tra i primi paesi nel mercato cellulare con 4 operatori dinamici e una concorrenza che funziona. Non è il caso del mercato fisso dove la concorrenza non è abbastanza organizzata. È chiaro che l’Italia può prendere un leadership sul WiMax in Europa perché i paesi come la Germania o la Francia aspettano LTE [Long Term Evolution ndr] che avverrà solo dal 2013 in poi. Se l’Italia accelera adesso, potrebbe diventare numero uno nel WiMax in Europa.

Come vede la sua azienda, Freemax, all’interno dell’attuale scenario WiMax? In Toscana ed Emilia Romagna si sta facendo qualcosa, nel resto delle regioni invece sembra che la situazione sia bloccata, lei che ne pensa? Rischieremo di avere regioni di Serie A e regioni di Serie B?

Non credo! Ci sono tanti operatori dinamici, convinti della forza del WiMax in questo Paese, e vedo una situazione abbastanza omogenea sul tutto il territorio. Dobbiamo solo essere un po’ pazienti perché prende del tempo costruire la prima infrastruttura universale (fissa e mobile), completamente indipendente dall’operatore storico di riferimento. Deve ricordarsi che i primi router WiFi sono apparsi solo nel 1999 ma il vero decollo del WiFi è stato quando era integrato nei computer nel 2004… secondo me, il WiMax, fratello maggiore del WiFi, sta seguendo la stessa curva di sviluppo.

Riesce ad anticiparci qualche novità riguardante la sua azienda?

Freemax punta molto su delle offerte combinate Internet e voce. Introdurremo a breve un’offerta con 4 mesi gratuiti di telefonate illimitate verso numeri fissi italiani…

Grazie.

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