Elettrica, Superleggera, Mini

Il suo nome è Superleggera Mini Vision ed è una concept car che ha integrato la trazione elettrica nel progetto organico di design improntato all'eleganza.
Elettrica, Superleggera, Mini
Il suo nome è Superleggera Mini Vision ed è una concept car che ha integrato la trazione elettrica nel progetto organico di design improntato all'eleganza.

Inglese nella concezione, italiana nello sviluppo. L’eleganza inglese che si veste in Italia, portandosi appresso tutto quel che la trazione elettrica può regalare al percorso creativo. Il risultato si chiama Mini Superleggera Vision, «che fonde un autentico stile britannico con il tocco italiano».

L’esordio davanti agli occhi del pubblico è stato nel fine settimana in occasione del Concorso di Eleganza a Villa d’Este sul Lago di Como: l’auto sarà ricordata come una piccola chimera che ha attraversato le rive del lago, facendo innamorare i presenti per poi sparire rimanendo leggenda: la Mini Superleggera Vision è in fatti una concept car, un modo per esaltare le caratteristiche del marchio e le qualità del lavoro artigianale che la milanese Carrozzeria Touring ha messo in campo. Il risultato è nelle immagini, poiché il design in questo caso racconta più di qualunque altra cosa le caratteristiche del prototipo:

«La MINI Superleggera Vision rispecchia elegantemente ciò che Mini Classic esprimeva già 55 anni fa: la ricerca dell’essenzialità.

Il suo design vigoroso e minimalista incarna l’essenza dinamica di un’automobile. Nel contempo crea un risultato estetico ed emotivo unico, grazie al connubio tra passato e futuro dell’industria automobilistica, tra tecniche costruttive artigianali e design moderno. Progettare questa concept car è stato un piacere per me». Sono queste le parole di Anders Warming, Responsabile del Design MINI, da cui giunge l’elogio per un lavoro che fa dell’auto uno slancio di avanguardia sull’impronta di un modello che profuma di antico: le linee non tradiscono il passato, ma al tempo stesso sposano un concept basato sull’eleganza silenziosa della trazione elettrica, su interni completamente essenziali e sull’uso di materiali quali alluminio lavorato a mano ed elementi in fibra di carbonio.

Una concept car che si autoproclama come una “visione”, insomma, ma che aggiunge nuovi elementi a quella che potrebbe essere l’idea di un’auto del futuro: la tecnologia in questo caso non si rende protagonista come in altri casi nei quali connettività e interazione la fanno da padrona, ma si nasconde invece con discrezione dietro le linee che il design ha tracciato. La tecnologia non sovrasta il marchio, insomma, ma se ne fa complemento per esaltarne le caratteristiche.

“Elettrica”, in questo caso, non significa soltanto approccio ecologico: significa silenzio, significa pulizia, significa armonia. L’elettricità non è in questa occasione il fine che lega il cliente alla ricerca del risparmio, ma è il mezzo per raggiungere un concetto di bellezza più organico e completo. La trazione elettrica non è insomma soltanto meccanismo, potenza o risparmio, ma è vera e propria scelta stilistica lineare, in continuità con l’intera matrice del concept: elettrica per vocazione, Superleggera per stile, Mini per natura.

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