Ecco perché Telegram può diventare il vero anti-Facebook

Telegram piace sempre più ed è usato da milioni di utenti nel mondo: Facebook è in fase calante e criticato dai suoi iscritti.
Telegram piace sempre più ed è usato da milioni di utenti nel mondo: Facebook è in fase calante e criticato dai suoi iscritti.

La scorsa estate Telegram ha raggiunto un’importante traguardo, ovverosia quello di superare il primo miliardo di download della sua app contando le versioni per Android e iOS effettuate in tutto il mondo. Secondo i dati raccolti e divulgati da Sensor Tower, che fornisce informazioni di mercato e analisi per l’economia delle applicazioni mobili attraverso la propria suite di software, nel 2021 Telegram, che sin dalla sua nascita ha utilizzato la crittografia end-to-end per proteggere le comunicazioni dei suoi iscritti, ha fatto registrare un’impennata di download con un +61% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’ennesima dimostrazione di come questa piattaforma stia assumendo sempre più un ruolo chiave nel settore dei servizi di messaggistica istantanea, surclassando in alcuni aspetti rivali storici come WhatsApp o Facebook col suo Messenger.

Open source, gratuito, sicuro: Telegram è l’anti-Facebook?

Per Meta è un periodo estremamente difficile: stretta nella morsa di giudici, leggi restrittive per i suoi business e istituzioni, coinvolta in diversi scandali deve fare anche i conti con l’emorragia di utenti su Facebook. Inutile girarci troppo attorno: l’ex Re dei social, non piace più come un tempo. E non solo ai giovani, sempre più orientati verso altre realtà più “immediate” nella fruizione e nella comunicazione come i sistemi di messaggistica istantanea. Anche gli adulti iniziano a guardare altrove, accusando il social di proprietà di Meta di dare troppo spazio alla disinformazione, di censurare con troppa superficialità certi argomenti a favore di altri invece magari meritevoli dell’attenzione dei gestori, e in generale la sensazione di non essere tutelati, di essere in mano ad algoritmi e pochissimi quanto svogliati tecnici, davanti a ogni problema.

Telegram, invece, a prescindere dal fatto che abbia caratteristiche differenti, se si esclude Facebook Messenger, è  ritenuto affidabile, nonostante ovviamente non sia privo di difetti, ma soprattutto più ricco di funzionalità  utili e divertenti.

Proprio per queste ragioni, e per le altre che vi descriveremo tra poco in sintesi, la piattaforma di messaggistica russa potrebbe definitivamente consacrarsi come l’anti-Facebook, come lo definiscono ormai in tanti. Telegram è stato progettato nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov, i fondatori di VKontakte, il più grande social network russo. Per alcuni aspetti, Telegram potrebbe essere considerata un clone di WhatsApp, ma in realtà integra numerose funzionalità esclusive, oltre alle classiche feature presenti in un servizio del genere, come la visualizzazione dello stato online e la possibilità di allegare foto, video, documenti, contatti e posizione ai messaggi inviati.

Poi è open source: sia le API che il protocollo MTProto possono essere utilizzati liberamente da chiunque. Tra le caratteristiche più interessanti del servizio sono quelle relative alla sicurezza. Telegram offre due tipologie di chat, ovverosia quella tradizionale, che usa una crittografia client-server, e la secret chat cheusa una crittografia end-to-end che non lascia tracce sul server, non permette il forwarding e supporta i messaggi con auto-distruzione.

telegram down

Un altro vantaggio è l’architettura distribuita del servizio. Tutti i messaggi, eccetto quelli segreti che rimangono sul dispositivo, vengono memorizzati sui diversi server dislocati in varie parti del mondo (cloud storage). Ciò garantisce affidabilità, velocità e sincronizzazione tra multipli device. E poi che dire delle tantissime opzioni e funzionalità introdotte di volta in volta per rendere l’esperienza degli utenti sempre più completa e piacevole? Dagli sticker animati alle modalità di navigazione semplificate, spesso Telegram è la prima a ideare determinati elementi che poi diventano di tendenza e molto ricercati dal pubblico, al punto da “costringere” i rivali a copiare e implementare caratteristiche simili nei loro sistemi.

 

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