Ebook: Apple è colpevole

Un giudice federale ha stabilito che Apple ha cospirato per aumentare i prezzi al dettaglio dei libri elettronici in violazione dell'antitrust.
Ebook: Apple è colpevole
Un giudice federale ha stabilito che Apple ha cospirato per aumentare i prezzi al dettaglio dei libri elettronici in violazione dell'antitrust.

Un giudice della corte federale potrebbe sconvolgere completamente il modello di pricing della Apple sui libri digitali. L’agenzia Reuters ha anticipato una decisione clamorosa a un mese dal processo che vede sul banco degli imputati la casa di Cupertino: Apple avrebbe cospirato con cinque editori per tenere alti i prezzi degli ebook in barba alla legge antitrust americana.

La vicenda Apple-ebook è scoppiata un anno fa, quando il Dipartimento di Giustizia intraprese delle azioni legali contro Apple e cinque grandi case editrici – Hachette, HarperCollins, Macmillan, Simon and Schuster e Penguin – per presunta violazione della libera concorrenza. Vittima principale di questo modello era il querelante, Amazon, che denunciò il tentativo di spodestare l’azienda di Seattle dalla pole-position sul mercato tramite accordi sottobanco con cinque dei sei editori principali.

La notizia è che dopo l’uscita dell’ultimo editore, Penguin (che ha pagato 75 milioni di dollari), il processo istruito dallo Stato contro la Apple, rimasta sola, ha prodotto questo verdetto, commentato anche dal Dipartimento:

I querelanti hanno dimostrato che gli editori hanno cospirato per eliminare la concorrenza sui prezzi di vendita al dettaglio, al fine di aumentare i prezzi degli ebook, e che la Apple ha avuto un ruolo centrale nel facilitare tale cospirazione. (…) Le aziende non possono ignorare le leggi antitrust quando credono che è nel loro interesse economico farlo. Questa decisione del tribunale è un passo fondamentale nel riparare i danni causati dalle azioni illegali di Apple.

La risposta di Apple

Apple ricorrerà certamente in appello. In un comunicato così commenta la sentenza:

Apple non ha cospirato per fissare i prezzi ebook, continueremo a lottare contro queste false accuse. Quando abbiamo introdotto l’iBookstore, nel 2010, abbiamo dato ai clienti una scelta più ampia, l’iniezione di innovazione necessaria alla concorrenza del mercato, rompendo la posizione monopolistica di Amazon nel settore. Non abbiamo fatto nulla di sbagliato e faremo appello contro la decisione del giudice.

Le conseguenze

Il verdetto di 160 pagine del giudice di Manhattan Denise Cote avrà quasi sicuramente delle forti ripercussioni. La tesi difensiva di Cupertino (che ha scelto il processo invece di defilarsi, andando incontro a questa sentenza) è sempre stata che la sua politica commerciale ha stimolato la concorrenza e la vendita di e-reader diversi dal suo iPad. Essendo stata respinta ci sono due conseguenze, una immediata e una a lungo termine: la prima riguarda il fatto che i cinque editori non potranno più aderire a questo pricing per i prossimi due anni; la seconda è l’apertura di una richiesta danni colossale da parte delle associazioni di consumatori. La Apple dovrà formare un fondo per questi danni prima dell’appello.

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