eBay vs Google: eBay AdContext

eBay è pronto alla sfida con Google: il nuovo eBay AdContext offrirà interessanti opportunità ai siti partner ed in molti potrebbero essere incoraggiati ad abbandonare i micropagamenti di AdSense. Nel contempo anche Skype verrà integrato nel servizio
eBay vs Google: eBay AdContext
eBay è pronto alla sfida con Google: il nuovo eBay AdContext offrirà interessanti opportunità ai siti partner ed in molti potrebbero essere incoraggiati ad abbandonare i micropagamenti di AdSense. Nel contempo anche Skype verrà integrato nel servizio

La notizia non può che essere scomposta in due macrosezioni: eBay e Google sono pronti ad incrociare le armi e da entrambe le parti sono attesi movimenti competitivi importanti con una data ufficiale già comunicata: 28 Giugno, il giorno in cui sembra iniziare la resa dei conti di quella che non più tardi di pochi giorni fa abbiamo definito “coopetition”. Il divenire cronologico della situazione venuta a crearsi è poco importante: entrambi i poli erano pronti all’attacco ed alla prima scintilla ecco sfoderate le armi del contendere: eBay AdContext e GBuy.

Per meglio comprendere quanto va accadendo bisogna risalire ad una ricerca universitaria ed al riferimento specifico che abbiamo riportato: «in futuro i due gruppi saranno costretti ad abbandonare l’attuale ingessata situazione per convergere l’uno verso il core business dell’altro. Su entrambi i versanti la cosa andrà portata avanti a fronte di grandi investimenti ma soprattutto per eBay la modalità rimane incognita: l’avvicinamento verso un qualunque motore di ricerca potrebbe essere una mossa gradita sia per Yahoo che per MSN, ma non è da escludersi la possibilità di veder sviluppato un motore proprio. In quest’ultimo caso si renderebbe evidente la mancanza di un organismo in stile AdSense ed il ritardo accumulato potrebbe occludere tale ipotesi»: ritardo o no, eBay smentisce e risponde proprio con la messa a punto di un anti-AdSense.

eBay AdContext vs AdSense

eBay AdContext è il piano promozionale in grado, contemporaneamente, di mettere il bastone tra le ruote di AdSense e di promuore le vendite su eBay. Il tutto funzionerà con il principio proprio delle promozioni contestuali: la pagina verrà analizzata ed in base ai contenuti risultanti la promozione proporrà articoli presenti nel catalogo eBay. Il gruppo comunica di aver messo a punto tale tecnologia sulla base di un progetto sviluppato in proprio e basato sulle keyword generate con le ricerche sul sito eBay.

Il sistema estenderà il proprio raggio di azione sui siti rientranti nella galassia eBay (tra i quali shopping.com) ma non è stata al momento meglio precisata l’eventuale ricaduta (e le logiche sinergie) che la cosa potrebbe sviluppare a seguito del recente accordo siglato con Yahoo. L’annuncio di eBay AdContext è giunto durante l’annuale eBay Developers Conference 2006 di Las Vegas per voce del responsabile per le strategie del gruppo Michael van Swaaij. La peculiarità emergente dalle prime indicazioni è il fatto che i siti in partnerariato con eBay potrebbero raccogliere percentuali dal 35 al 60% sugli introiti dalle vendite (sulla base del volume dello smercio), quota che potrebbe incoraggiare utenti affiliati AdSense ad abbandonare l’attuale posizione per provare la nuova avventura.

Ma non finisce qui. A pochi giorni dall’annuncio di un eBay “più 2.0” in cui la voce degli utenti avrò maggior rilevanza e maggiori spazi, ora il gruppo è pronto anche ad integrare il servizio Skype con modalità non meglio precisate, ma la cui presentazione è già annunciata al 28 Giugno: dopo l’acquisizione a suon di milioni di dollari ed ignorando i dubbi espressi dal co-fondatore di PayPal Peter Thiel, eBay sembra pronto a cercare promettenti sinergie tra i propri asset di maggior rilevanza. L’odierna giornata a Wall Street sarà particolarmente interessante per capire come gli analisti giudicano la mossa in ottica futura: il gruppo è in crescita su tutti i fronti, l’integrazione dei servizi potrebbe offrire nuove opportunità, il nuovo AdContext potrebbe moltiplicare le entrate; solo Google rappresenta la minaccia di cui dover forzatamente tener conto.

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