DVD Jon, nel mirino c'è Windows Media Player

Secondo DVD Jon Windows Media Player non andrebbe usato e, per principio, i file dovrebbero essere aperti ad una visione non proprietaria: ne consegue il nuovo colpo costituito da un reverse engineering che apre gli streaming alla visualizzazione su VLC
DVD Jon, nel mirino c'è Windows Media Player
Secondo DVD Jon Windows Media Player non andrebbe usato e, per principio, i file dovrebbero essere aperti ad una visione non proprietaria: ne consegue il nuovo colpo costituito da un reverse engineering che apre gli streaming alla visualizzazione su VLC

«So sue me»: e adesso denunciatemi. La provocazione del noto DVD Jon colpisce nuovamente e nel mirino stavolta c’è Microsoft Windows Media Player: il blog ufficiale di Jon Lech Johansen annuncia infatti un nuovo “reverse engineering” con il quale risulta aperto e aggirato l’algoritmo di protezione imposto da Redmond agli streaming video.

DVD Jon ha messo a disposizione tutto quanto per rendere possibile la visualizzazione del file di format Microsoft su VideoLAN Client (VLC), soluzione open source per la visualizzazione di streaming audio: i lavori starebbero continuando ora nella direzione di un accorpamento della procedura di reverse engineering direttamente all’interno del VLC. DVD Jon, dopo aver vinto la più importante delle battaglie difendendo in tribunale il proprio DeCSS contro gli attacchi dell’MPAA, continua ora sulla strada intrapresa a suo tempo contro i rigidi vincoli imposti dai formati proprietari perpetrando la rincorsa agli algoritmi di protezione.

Lo scopo dichiarato di DVD Jon è duplice: innanzitutto c’è l’obiettivo primario di rendere cross-platform le applicazioni e l’uso dei file, affinchè l’open source non sia soffocato dall’eccessivo sbilanciamento nei confronti dei formati e degli applicativi a codice protetto; inoltre, secondo il ragazzo norvegese, Windows Media Player non sarebbe un buon software (motivati e spiegati particolari pericoli legati alla sicurezza d’uso degli streaming) e quindi sia gli utenti Microsoft che gli utenti Mac dovrebbero valutare l’opportunità d’uso del software in questione.

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