Dubbi sulla musica in abbonamento

Dubbi sulla musica in abbonamento

In seguito ai dubbi relativi ai DRM e all’effetto che questi hanno sulla libera fruizione della musica è stata recentemente proposta la tattica del noleggio della musica. L’mp3sharing, neologismo che si può adattare al caso è stato, io dico per fortuna, bocciato dal “nostro” guru Steve Jobs.

Tra i pionieri e promotori di questa trovata credo che possiamo annoverare solo le major della musica, che vedrebbero un ritorno costante di denaro nel tempo e manterrebbero il controllo completo del mercato in termini di prezzi (una volta acquisita la base di utenza prevista, i prezzi possono salire).

E gli utenti? Il buon Jobs, proprio come molti di noi, non la vede positiva: poter ascoltare tutta la musica che si vuole pagando un canone potrebbe andare bene, ma quando smetto di pagare cosa rimane?

Nulla…

La regolamentazione della musica e del multimedia sul web è necessaria e sicuramente importante, il fatto sta nel trovare la giusta misura che accontenti utenza e produttori e che vada a spegnere o comunque ridurre drasticamente il mercato illegale dei file audio e video.

Di possibilità ce ne sono tante, nessuna è perfetta, ma i margini di miglioramento sono sicuramente possibili per ogni strada.

Dando uno sguardo al passato, credo che Jobs sia l’unico maturo e conscio della situazione per poter tracciare questa strada. E’ stato lui, infatti, a far esplodere il mercato della musica via internet e a portarne i maggiori incassi a livello globale, ponendosi anche contro molte case discografiche quando volle il prezzo dei 0,99? a brano.

Considerato quindi il peso che ha assunto anche nel mondo musicale, aspettiamo di vedere quali saranno le sue prossime mosse e intanto ascoltiamo tutte le voci che arrivano a partire da chi ascolta la musica fino a chi la produce.

Proprio oggi leggo una

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

di Peter Gabriel che prevede musica gratis con pubblicità annessa.

Personalmente preferisco pagarla (il giusto) e non avere stacchi pubblicitari durante l’ascolto.

Immaginatevi una canzone, la classica italiana sull’amore e i problemi di cuore che può creare, con in mezzo la pubblicità di un’agenzia per cuori solitari…

Per me la canzone è emozione e relax non informazione né consigli per gli acquisti.

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