Dreaming IPv6: l'IPv4 è agli sgoccioli

Il protocollo IPv4 potrebbe esaurire le proprie cartucce molto prima del previsto: a causa dei molti abusi gli indirizzi disponibili potrebbero esaurirsi già nel 2010, il che rende consigliabile una sollecita accelerazione nel passaggio all'IPv6
Dreaming IPv6: l'IPv4 è agli sgoccioli
Il protocollo IPv4 potrebbe esaurire le proprie cartucce molto prima del previsto: a causa dei molti abusi gli indirizzi disponibili potrebbero esaurirsi già nel 2010, il che rende consigliabile una sollecita accelerazione nel passaggio all'IPv6

L’IPv4 è ormai entrato in riserva: gli indirizzi disponibili sarebbero ormai meno del 20% del totale ed il protocollo si avvicinerebbe ad esaurire le proprie disponibilità già in tempi brevi. Il grido d’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi: la risorsa sta diventando scarsa e l’uso fraudolento che si fa degli indirizzi rende il tutto più complesso.

Secondo quanto valutato dall’Arin, il registro USA responsabile, tra appena 3 anni l’esaurimento potrebbe aver luogo: il 2010 potrebbe essere l’anno dell’Armageddon del protocollo e non sembrano esserci troppe soluzioni a disposizione: tutti gli occhi sono puntati sull’IPv6, ma il nuovo protocollo sembra al momento vivere con troppe difficoltà il suo percorso sulla rampa di lancio ed i timori si son così fatti concreti.

Spiega oggi La Repubblica riprendendo la notizia: «il nuovo protocollo fatica a decollare e, secondo l’Arin [la stessa agenzia che nel 2001 frenava il processo contro le sollecitazioni provenienti invece da Cisco, HP, IBM, Microsoft e altri], IPv4 continua ad essere sostanzialmente più conveniente per gli utenti, che difficilmente vorranno migrare verso un sistema che, per il loro interesse, non è ancora altrettanto competitivo. Almeno in una lunga e complessa fase di transizione. In questo quadro di coesistenza, a IPv6 viene consentito l’accesso a una quantità di contenuti inferiore e a un numero di utenti minore rispetto ad IPv4. Fino a quando questo non sparirà del tutto».

Alcuni media hanno paragonato il problema al “millennium bug” che colpì il mondo informatico nel 2000. La soluzione è alla portata, ma i costi della transizione potrebbero farsi alquanto onerosi ed inversamente proporzionali alla velocità con cui si riuscirà a compiere il passaggio. Da quel momento in poi gli indirizzi si moltiplicheranno raggiungendo una quantità difficilmente esauribile per vari decenni (nonostante la pervasività della rete nella vita di tutti i giorni ne aumenterà esponenzialmente l’uso). Secondo Wikipedia IPv6 sarà in grado di gestire fino a «280.000.000.000.000.000 indirizzi unici per ogni metro quadrato della superficie terrestre», qualcosa che travalica ogni più ottimistica fantasia tecnologica. La rete è però oggi ancora basata sull’IPv4, ove i 4 miliardi di indirizzi disponibili sono ormai divenuti merce preziosa.

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