Dopo la
La pirateria è un furto, chiaro e semplice.
Joe Biden ha anche annunciato l’avvio di un piano che permetterà agli Stati Uniti di lottare contro questa "terribile piaga". La pirateria, sotto forma ovviamente di file-sharing, è vista come un danno economico in grado di mettere in crisi le industrie di settore e in pericolo la sicurezza nazionale.
Si tratta, ovviamente, delle stesse tesi portate avanti da più di un decennio dalla MPAA e dalla RIAA. Con queste dichiarazioni del vicepresidente, l’amministrazione Obama paga evidentemente il proprio pegno alle potenti lobby che fanno della difesa della proprietà intellettuale una buona scusa per coprire la propria obsolescenza, magari intascando qualche risarcimento danni.
Al vicepresidente vorremmo ricordare che parlare per slogan non è mai un buon modo per affrontare problemi complessi. Infondo, i pirati potrebbero rispondere semplicemente parafrasando Proudhon: "la proprietà (intellettuale) è un furto".
Questo suo modo di impostare il discorso rappresenta una banale dichiarazione di guerra a un fenomeno di cui non si vuole fare neanche lontanamente lo sforzo di capirne l’essenza. E come tutte le guerre combattute in maniera "ottusa", rischia di risolversi in un buco nell’acqua.