Dopo Warner Bros, è NBC Universal a opporsi ad Apple TV

Dopo Warner Bros, è NBC Universal a opporsi ad Apple TV

La nuova Apple TV subisce un altro colpo basso, dopo quello

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pochi giorni fa. Anche NBC Universal, infatti, si è

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al nuovo business televisivo di Cupertino, non acconsentendo alla distribuzione dei propri contenuti. La motivazione? Il prezzo, esattamente come successo nel caso Warner Bros.

La rivoluzione a 99 centesimi voluta da

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non sta ottenendo alcun successo, almeno da parte degli editori, contrariamente al pubblico che ne sembra entusiasta. A rivelare la propria insoddisfazione è il CEO della società, Jeff Zucker:

Non pensiamo affatto che 99 centesimi possa essere il prezzo corretto per i nostri contenuti. Svaluta i nostri prodotti.

NBC Universal mira a mantenere l’attuale tariffa di iTunes, fissata a 1,99, esattamente un dollaro in più rispetto al nuovo accordo che Apple vorrebbe far sottoscrivere agli show provider. Effettivamente, il nuovo costo ipotizzato da Cupertino si rivela decisamente sottostimato, soprattutto considerando come gran parte dei brani musicali di iTunes vengano venduti allo stesso prezzo, ma potrebbe altresì essere l’occasione buona per guadagnare dai margini di diffusione. L’esempio di

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, con le sue app low cost, ne è sicuramente la dimostrazione lampante, così come le vendite record ottenute dall’economico Snow Leopard.

A questo si aggiunga che, essendo Apple TV un dispositivo iOS privo di storage e di supporto a Flash, gli editori potrebbero dormire sonni tranquilli, non curandosi dello spettro della pirateria. L’ultima tendenza del Web è ormai il download o lo streaming illegale di serie TV e show televisivi: l’impossibilità di salvare contenuti sulla magic box di Cupertino, così come di fruire di file in streaming su tecnologia Flash, dovrebbero eliminare gran parte delle fonti pirata, con buona pace degli utenti.

Al momento, solo Walt Disney e Fox hanno accettato la proposta di Steve Jobs. Nel primo caso, la questione è ovviamente scontata, essendo l’iCEO azionista di maggioranza della società. Nel secondo, invece, si tratterebbe solo di un test di breve periodo, perché Fox è pronta a lasciare i lidi di iTunes qualora i guadagni fossero insoddisfacenti.

Non resta da chiedersi se, dopo il diffuso fallimento della prima versione,

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non sia destinata a non farcela anche questa volta.

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