Donald Trump, Apple produca in USA

Donald Trump chiede che Apple produca i propri dispositivi in USA, abbandonando gli impianti Foxconn cinesi.
Donald Trump chiede che Apple produca i propri dispositivi in USA, abbandonando gli impianti Foxconn cinesi.
Donald Trump, Apple produca in USA

L’ondata delle polemiche sulla produzione di device Apple in Cina, sollevata dal The New York Times e smentita da Tim Cook, non accenna a volersi placare. Ultimo in ordine di tempo a intervenire è il magnate Donald Trump, il quale ha espresso il desiderio che Cupertino produca i sui prodotti all’interno dei confini degli Stati Uniti.

La rivelazione è stata fatta ai microfoni di Fox News, dove Trump ha espresso rammarico per dispositivi di punta frutto del design americano, come iPad e iPhone, prodotti però oltreoceano. Il ricco imprenditore ha infatti affermato:

«Non sarebbe fantastico se i leader di Apple pianificassero la costruzione di impianti negli Stati Uniti? Forse non ci sono incentivi qui, ma quando il 100% dei prodotti Apple – o virtualmente il 100 % – sono fabbricati fuori da questa nazione, risulta davvero triste.»

Trump sembra così abbracciare le ipotesi del presidente Barack Obama che, solo una settimana fa, aveva invitato le aziende a stelle e strisce al rimpatrio:

«Abbiamo una grande opportunità di creare occupazioni produttive high-tech negli Stati Uniti e di riportare qui molti dei lavori oltreoceano, ma dobbiamo cogliere l’attimo.»

Le critiche sulla produzione estera della Mela, tuttavia, sembrano aver abbondantemente superato il limite del verosimile, tra questi proclami pubblici e anche una petizione per chiedere l’abbattimento dello sfruttamento della manodopera nel continente cinese. Si tratta, infatti, di una questione a cui Apple ha già provveduto prima ancora che il The New York Times accendesse la miccia, visto che Cupertino è l’unica azienda tecnologica entrata tra le fila di “The Fair Labour Association”, un ente indipendente che monitorerà e risolverà le condizioni di sfruttamento in Cina proprio nel corso del 2012.

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