
Avevamo già parlato in un
Dall’
Tutto è iniziato più o meno nel 2000, quando
Richiesta rifiutata e riproposta negli anni successivi in altre due occasioni, senza che l’esito cambiasse minimamente.
Ieri invece è arrivato un primo segnale nella direzione opposta, con ICANN che ha annunciato che permetterà la vendita di domini col suffisso "incriminato", in modo da permettere un’immediata identificazione di questo genere di indirizzi.
E questa è stata probabilmente la motivazione vincente da parte dei richiedenti: in questo modo, dicono, sarà più facile creare filtri automatici rendendo il parent control dei browser molto più efficaci.
Ma una decisione simile non poteva ovviamente non generare anche malcontento e proteste.
La prima paradossalmente giunge proprio dall’industria dell’hard: l’uso dei nuovi domini, comunque volontaria e non obbligatoria, potrebbe essere controproducente, facendo ridurre il numero di utenti e agevolare gli amministratori di rete che bloccheranno l’accesso a tutti i siti con indirizzo .xxx.
Ma questo è il prezzo da pagare per quella che è forse la più