Dollaro forte: Microsoft rincara le app

Microsoft ha avvisato gli sviluppatori che a partire dal 13 aprile i prezzi delle app saranno rivisti in base alle nuove quotazioni del dollaro
Dollaro forte: Microsoft rincara le app
Microsoft ha avvisato gli sviluppatori che a partire dal 13 aprile i prezzi delle app saranno rivisti in base alle nuove quotazioni del dollaro

Microsoft ha avvisato gli sviluppatori che a partire dal 13 aprile i prezzi delle app saranno rimodulati verso l’alto in base alle nuove nuove quotazioni del dollaro. L’effetto del dollaro forte inizia dunque a farsi sentirsi ed a farne le spese gli utenti di alcuni mercati che dovranno pagare qualcosina di più per comprare applicazioni all’interno del Windows Store o del Windows Phone Store.

Secondo la missiva in Microsoft, i rincari possono arrivare e superare anche il 20% soprattutto in paesi come l’Inghilterra, la Russia, la Svezia, la Danimarca e la Romania, mentre i prezzi in dollari delle app non presenteranno rincari. Gli aggiustamenti dei prezzi saranno automatici, tuttavia la casa di Redmond consiglia agli sviluppatori di rivedere eventualmente i prezzi delle loro app se giudicassero troppo onerosi i nuovi prezzi finali. La prassi di rivedere i prezzi delle app in base alle quotazioni del dollaro è tuttavia una procedura abbastanza comune tra i grandi player dell’high tech. Per esempio, a gennaio, Apple mise mano al listino dell’App Store rincarandolo a seguito dell’introduzione della nuova EU VAT.

Tuttavia, questa mossa di Microsoft è un ulteriore segnale che il costante rafforzamento del dollaro potrebbe causare nel medio periodo un rincaro di molti prodotti, in particolare quelli legati all’high tech. Proprio la scorsa settimana, sempre a seguito dell’indebolimento dell’euro, OnePlus ha annunciato un rincaro dei suoi smartphone OnePlus One a partire dal 25 marzo. Rincari che arrivano sino a 50 euro per il modello più costoso.

Dunque, il continuo rafforzamento del dollaro nel mercato valutario potrebbe generare un effetto domino con le aziende oltreoceano costrette ad aumentare i prezzi dei loro prodotti al fine di non ridurre i margini sull’onda del rischio valutario. Per gli utenti europei tutto ciò si tramuta in un rincaro, con una spinta inflazionistica poco gradita ed effetto diretto delle politiche monetarie in atto su entrambi i lati dell’oceano.

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