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Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare dei dischi allo stato solido (SSD), delle loro prestazioni, dei loro costi proibitivi e delle loro qualità come i bassi consumi e la mancanza di parti meccaniche in movimento che li rendevano di fatto una scelta ottimale per il settore notebook. Ma forse è giunto il momento di aprire gli occhi. I dischi SSD sono infatti, allo stato attuale, ancora meno affidabili dei vecchi dischi magnetici.
Secondo le
Si parla di un 10-20% di rotture dei dischi SSD, percentuali decisamente superiori a quelle dei classici dischi magnetici che fanno registrare solo l’1-2% di rotture. Ad occuparti della ricerca,
Il restante 10% sarebbe dovuto a tutti quegli utenti che sono rimasti insoddisfatti delle prestazioni delle unità SSD che, come dichiarato anche da Dell, sebbene superiori ai normali drive nell’accesso casuale, in alcune particolari applicazioni che utilizzano piccoli pacchetti di dati, possono avere prestazioni inferiori.