Digital Bros, fondata nel 1989 con il nome di Halifax, è uno dei primi gruppi in Italia che integra l’attività di distribuzione e pubblicazione di videogames.
Da circa due anni Digital Bros, ha deciso di fare il salto e investire nell’attività di publishing dei giochi stessi, il che vuole dire prendere maggiori rischi, ma entrare in un mondo caratterizzato da margini ben più alti.
Il publisher, o editore se vogliamo chiamarlo all’italiana, va in giro per il mondo a selezionare personaggi e soggetti che si prestano a diventare protagonisti di videogiochi, ne acquista la licenza e fa realizzare il gioco da sviluppatori specializzati. A questi costi, si sommano poi quelli del marketing e della distribuzione. Ma quando il gioco funziona, i ritorni sono importanti.
In Europa il primo publisher di videogame è la francese Ubisoft, che ha chiuso il 2006 con 40 milioni di utili su un fatturato di 680 milioni (5,8%). La società capitalizza la bellezza di 2,9 miliardi, vale a dire 72 volte gli utili conseguiti nel 2006 e 48 volte quelli previsti nel 2008.
Al confronto, Digital Bros è decisamente sottovalutata: ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio 2007-2008 con un fatturato in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, grazie al trend positivo dell’attività di Publishing Internazionale. Si evidenzia, inoltre, una significativa crescita dei margini reddituali, con un progresso del 12% per il margine operativo lordo, pari a 8,624 milioni di euro.
Sostanzialmente stabile l’utile netto che è pari a 3,492 milioni di euro, in frazionale ascesa dello 0,4%. La posizione finanziaria netta del gruppo è infine negativa per 61,4 milioni di euro, con un aumento di 18,6 milioni rispetto al dato registrato alla fine di settembre 2007.
L’opinione generale è quella di un mercato dei videogiochi in crescita nel 2008, speriamo in una ripresa del titolo dopo le recenti delusioni.
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