Diesel, cartello tra i costruttori tedeschi

I costruttori tedeschi di automobili avrebbero creato un cartello negli anni '90 per gestire, tra le altre cose, anche le emissioni dei motori diesel.
Diesel, cartello tra i costruttori tedeschi
I costruttori tedeschi di automobili avrebbero creato un cartello negli anni '90 per gestire, tra le altre cose, anche le emissioni dei motori diesel.

La settimana scorsa, Der Spiegel ha pubblicato una relazione esplosiva secondo cui i principali costruttori di automobili tedesche avevano costituito un cartello segreto negli anni ’90 per gestire le emissioni dei motori a gasolio. Secondo il report, queste aziende, tra cui Volkswagen, Audi, BMW, Porsche e Daimler, si sarebbero incontrate in gruppi di lavoro segreti per discutere la tecnologia, i costi, i fornitori e perfino le emissioni dei gas di scarico dei loro veicoli diesel.

Le discussioni segrete avrebbero coinvolto oltre 200 persone suddivise in 60 gruppi di lavoro. Sabato scorso, i regolatori europei hanno deciso di indagare su questo cartello. Un’indagine che potrebbe potenzialmente portare a misure pesanti per le società coinvolte. Secondo Spiegel, inoltre, dal 2006 questi gruppi di lavoro si sarebbero incontrati anche per discutere la dimensione dei serbatoi di Adblue, un additivo che serve ad abbattere le emissioni inquinanti di ossido di azoto. Nello specifico, le case automobilistiche avrebbero deciso di tagliare le dimensioni di questi serbatoi. Si tratterebbe di scelta che come conseguenze porterebbe questi serbatoi a contenere meno liquido di quello necessario per ridurre in maniera sufficiente i gas inquinanti emessi.

Questi incontri segreti potrebbero aver anche posto le basi per il futuro scandalo del dieselgate. Der Spiegel ha affermato di aver ricavato queste informazioni da un documento redatto dalla Volkswagen nel 2016 a seguito degli scandali. Anche il gruppo Daimler sembra che si sia autodenunciato. I due gruppi automobilistici, comunque, non hanno voluto commentare la notizia. BMW, invece, nega ogni coinvolgimento.

Quanto scoperto, però, sembra essere decisamente molto grave e probabilmente avrà pesanti strascichi per le aziende. Secondo un analista di Bankhaus Metzler, questi fatti, se sarà accertata la loro veridicità, potrebbero tradursi in più di 20 anni di potenziale collusione.

Quanto emerso arriva giusto in parallelo ad alcuni richiami da parte da parte di Audi e Mercedes di alcuni loro modelli motorizzati diesel. Queste auto riceveranno un aggiornamento software dei controlli di emissione dei gas di scarico nell’ambito delle indagini sulle possibili violazioni delle norme sulle emissioni.

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