Deezer, intervista a Laura Mirabella

Quattro chiacchiere con Laura Mirabella, country manager di Deezer per l'Italia: sette domande per capire meglio il mondo dello streaming musicale online.
Deezer, intervista a Laura Mirabella
Quattro chiacchiere con Laura Mirabella, country manager di Deezer per l'Italia: sette domande per capire meglio il mondo dello streaming musicale online.

Ascoltare la propria musica preferita è un’attività che da sempre accompagna le persone nelle loro giornate: a casa, in auto, in ufficio, su vinile, musicassetta, CD o in formato digitale. Con il passare degli anni sono cambiati i supporti, ma non il ruolo che questa componente importante gioca nelle nostre vite. Da qualche tempo c’è un modo nuovo per accedere a brani, album o intere discografie: lo streaming. Deezer è una delle realtà più longeve di questo panorama in continua crescita, legato a doppio filo con il Web e che proprio nel mondo online trova un riscontro sempre maggiore. Ne abbiamo parlato con Laura Mirabella, country manager della piattaforma per il mercato italiano.

Deezer ha una storia che affonda le sue radici nel decennio scorso, ma oggi il panorama musicale è cambiato, soprattutto per quanto riguarda la fruizioni dei brani in formato digitale. I protagonisti dello streaming online sono molti e gli utenti che per la prima volta si avvicinano a questo tipo di servizi potrebbero essere disorientati dalle differenti piattaforme a disposizione. Perché scegliere Deezer?

Deezer, nonostante sia il primo servizio di streaming di musica di portata mondiale, ha un’attenzione quasi maniacale alla caratterizzazione del servizio nelle diverse country in cui opera. Questo garantisce la disponibilità di un catalogo tra i più completi a livello globale (fino a 25 milioni di brani) e un’offerta “ritagliata” su abitudini e tradizioni del paese. Tutto ciò è possibile grazie ad un team di editor, che opera localmente in ogni country o area geografica in cui Deezer è presente e ascolta – ogni settimana – tutte le nuove release delle case discografiche.

La musica proposta sulla nostra piattaforma non è frutto di un algoritmo, ma viene gestita direttamente da una persona fisica, anche in Italia che propone contenuti in funzione di quello che c’è di interessante nel panorama musicale e di ciò che succede nel paese: non si limita a basare le proposte su quello che il fruitore stesso del servizio o gli altri hanno ascoltato, restringendo l’orizzonte della scoperta. Inoltre, la user experience di Deezer è più semplice e immediata essendo grafica e quindi intuitiva da utilizzare, caratteristica molto rilevante quando si tratta di servizi innovativi. Come ultimo punto, la strategia di Deezer è quella di rompere tutte le barriere della musica, per questo abbiamo scelto di essere disponibili sul Web, senza costringere i clienti a scaricare un software sul PC, garantendo l’accessibilità al servizio anche dall’ufficio o da un qualsiasi PC. E per lo stesso motivo siamo sempre “on time” nel rilasciare app per i nuovi sistemi operativi o nuove funzionalità per il servizio.

Utilizzo Deezer ormai da diverso tempo, in passato soprattutto per la creazione di playlist da condividere poi su un portale tramite le opzioni di embed offerte. Negli ultimi anni un numero non indifferente di brani è stato man mano contrassegnato come non più disponibile per lo streaming nel nostro paese, almeno non nella loro forma integrale. Altri artisti invece non sono disponibili (mi riferisco ad esempio a band come Beatles o Metallica). Immaginando che sia tutto legato all’ottenimento delle licenze necessarie per la trasmissione delle canzoni, è un aspetto sul quale Deezer sta lavorando?

Alla luce della grande attenzione che poniamo sulla disponibilità e sulla proposta sempre aggiornata e completa di contenuti, le confermo che lavoriamo tutti i giorni per aumentare l’offerta del nostro catalogo, sia a livello globale che a livello locale, tanto che stiamo arrivando a 25 milioni di brani. Purtroppo c’è ancora qualche grande artista/band in ritardo nel rendere disponibile il catalogo in streaming che, come modalità nuova di fruizione di musica, viene ancora guardato con sospetto. Ma siamo certi che man mano che questi servizi cresceranno, verranno meno anche le ultime barriere.

Come può essere definito il pubblico italiano in fatto di streaming musicale? Quali sono i generi più ascoltati e apprezzati dagli utenti nostrani sulla piattaforma?

Il nostro team di editor cura in particolar modo la varietà di speciali e di generi che vengono proposti sulla nostra piattaforma, in modo da rendere accattivante e ampia l’offerta di musica per gli appassionati dei generi più diversi. Gli italiani, come emerso da una recente ricerca in materia e come risulta evidente dai nostri dati di usage, amano ascoltare musica italiana, con una proporzione rispetto alla musica internazionale che arriva fino al 70%. Per questo siamo attenti ad offrire ogni settimana proposte di musica italiana e, oltre alla musica pop, segnalo che il genere hip hop ha attualmente un incredibile seguito!

Deezer e l’ambito mobile: ho personalmente testato il software per Windows 8 rilasciato da poche settimane e ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto, così come dell’applicazione per Android. Innegabilmente smartphone e tablet rappresentano ormai mezzi di primaria importanza per quanto riguarda la fruizione dei contenuti multimediali: qual è la percentuale di utenti che si connettono a Deezer tramite questi dispositivi?

La percentuale dei clienti che accede da mobile in generale dipende molto dal paese preso in considerazione. In Italia, dove lo smartphone e il tablet sono innegabilmente gli strumenti più usati per la connessione ad Internet, la percentuale di clienti che accede da mobile è in rapida ascesa, e osserva una share di utilizzo che parte dal fisiologico 60% fino a punte dell’80%. L’anima tecnologica che Deezer ha è in questo senso fondamentale per essere sempre aggiornati e disponibili su tutti i sistemi del mobile.

Come influisce l’integrazione dei social network nell’utilizzo di una piattaforma come Deezer?

I social network sono indubbiamente un mezzo indispensabile per una rapida espansione di un servizio di ascolto di musica come Deezer, perché la musica è il contenuto più condiviso in Rete, data la sua capacità di trasmettere un po’ del mondo interiore di ognuno di noi. Ma da soli non bastano: i contenuti si possono rendere virali solo se gratuiti. Deezer, infatti, è cresciuto enormemente sui social network solo quando, nel dicembre 2012, è stato lanciata la modalità gratuita su Web (ad based).

Il nostro paese non brilla di certo per la qualità delle infrastrutture dedicate alla connettività e questo può rappresentare un problema per chi fonda il proprio business sulla trasmissione dei contenuti multimediali in streaming. È un problema che riguarda anche Deezer oppure l’Italia è davvero pronta per servizi di questo tipo?

L’Italia ha iniziato a dare segni di interesse per i contenuti digitali già da qualche anno. E Deezer è stato il primo player internazionale di musica a comprendere il fenomeno, aprendo il servizio per primo, nel dicembre 2011. Il mercato della musica digitale, seppur ancora piccolo, cresce infatti a due cifre già da un paio di anni e gli utenti iniziano ad incuriosirsi e, in parte, ad essere coinvolti dai contenuti digitali. Adesso è il momento dello streaming, lo testimonia l’arrivo – già avvenuto o imminente – di altri player internazionali. Il mercato competitivo non ci spaventa, anzi, ci fa capire che stiamo operando nel momento giusto e siamo pronti a cogliere la sfida.

Cosa ha in cantiere il team di Deezer per il futuro?

Il futuro, anche imminente, ci vede coinvolti in molte attività, sia di partnership con grandi brand di diverse industry, sia di collaborazione “online” e “on the ground” con Festival e altre realtà in cui si fa musica. Deezer vuole portare la musica ovunque, senza limiti, ed essere laddove c’è musica.

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