Dall'UE una stretta sulla pedofilia online

Giunge dall'UE un nuovo giro di vite sulla pedofilia online al fine di fermare abusi e traffico di immagini tramite la Rete.
Dall'UE una stretta sulla pedofilia online
Giunge dall'UE un nuovo giro di vite sulla pedofilia online al fine di fermare abusi e traffico di immagini tramite la Rete.

L’Unione Europea intende imporre un nuovo giro di vite al mondo della pedofilia online tentando di intervenire alla radice del problema: la Rete non deve più essere veicolo di immagini pedopornografiche e queste ultime, pertanto, vanno rimosse alla radice o quantomeno inibite all’accesso da parte degli utenti. Così facendo si tenta di annichilire la ricerca del materiale ed il mercato ivi connesso, svuotando così gli interessi di chi nutre quotidianamente i canali di distribuzione correlati.

Il percorso intrapreso dall’UE è lungo, ma si pone l’obiettivo di aggiornare la precedente legislazione (risalente al 2004). La proposta giunge dalla Civil Liberties Committee ed è una sorta di raccomandazione che il Parlamento Europeo dovrà vagliare ed adottare per poi consegnare il tutto ai paesi membri affinché ognuno di essi possa recepire e trasformare in legge (entro due anni) quanto ispirato dalle autorità europee.  Quel che la commissione suggerisce è un intervento basato su due punti cardine:

  • Ove possibile, le immagini vanno rimosse dal server che le ospita;
  • Ove non possibile (ad esempio per server situati al di fuori dell’UE) occorre inibire l’accesso al server stesso (opzione già possibile in paesi quali Regno Unito, Danimarca, Finlandia, Svezia e Italia).

La proposta si estende inoltre verso una più vasta criminalizzazione degli abusi sessuali (online e non) ed una radicalizzazione delle penali previste. Tra gli interventi si prevede ad esempio l’introduzione del reato di “grooming”, elemento fino ad oggi particolarmente insidioso ai fini del riconoscimento esplicito dell’abuso consumato. Entro i prossimi mesi il testo sarà dibattuto per carpirne i punti deboli e bilanciare al meglio vincoli e libertà: entro il prossimo biennio la proposta dovrà diventare legge dello stato in ogni singolo paese.

Trattasi peraltro di una proposta di ispirazione italiana, firmata dall’europarlamentare Roberta Angelilli (PPE), la quale sul proprio sito personale plaude all’approvazione ottenuta:

Con il sostegno della Commissione europea, in particolare con i Commissari Malmstrom, Reding e Tajani, il Parlamento intende dotare i 27 Stati membri di uno strumento legislativo all’avanguardia, a disposizione delle autorità competenti e delle Ong, affinché ci sia tolleranza zero contro tutti i reati di violenza ai danni dei minori […]

Tra le principali novità della direttiva: l’introduzione della definizione e del reato di turismo sessuale; l’introduzione di norme interdittive per evitare il rischio di reiterazione dei reati per chi è già stato condannato per abusi su minori; l’introduzione di misure di tutela e di assistenza delle vittime; il rafforzamento degli strumenti per la lotta alla pedopornografia on line, con l’introduzione del reato di grooming (adescamento dei minori on line) e di misure obbligatorie per la rimozione immediata dei siti che contengono materiale pedopornografico.

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