Cracker per noia a 15 anni

Un 15enne austriaco si è intromesso in 259 siti in 90 giorni: alla fine la polizia lo ha arrestato.
Cracker per noia a 15 anni
Un 15enne austriaco si è intromesso in 259 siti in 90 giorni: alla fine la polizia lo ha arrestato.

Quando lo hanno arrestato ha detto per giustificarsi che «si annoiava». Il giovanissimo (appena 15 anni) liceale austriaco messo in manette era diventato in soli 90 giorni uno dei 50 hacker più attivi e apprezzati in un noto forum, dove aveva appreso le tecniche necessarie per attaccare i siti. Numeri da record: 259 siti in tre mesi, quasi tre al giorno.

La notizia è stata data dall’ufficio federale di polizia criminale austriaco, che in un comunicato ha ricostruito le gesta di quello che è senza dubbio uno dei cracker – termine col quale si definisce un hacker che compie azioni negative senza uno scopo dimostrativo, politico, ma puramente criminale – più giovani mai arrestati in quel paese e probabilmente in Europa.

Il ragazzo, che ha ammesso le sue responsabilità, ha attaccato senza una precisa strategia molti tipi di siti, probabilmente a caso: intrattenimento, servizi di ricerca, banche dati, società sportive. L’unico scopo era quella di cercare bug e vulnerabilità per violare siti e sottrarre informazioni da sfruttare, oppure mandarli in down e pubblicizzare l’azione su Twitter con la firma ACK! 3STX.

ack13stx

La firma del giovane cracker - ack13stx - su un sito violato

Per tre mesi il suo software di navigazione anonima ha retto, ma quando gli esperti della polizia austriaca gli hanno messo gli occhi addosso hanno trovato il suo IP e sono arrivati alla sua abitazione con un decreto di perquisizione. Il giovane è accusato di furto, danneggiamento e pubblicazione di dati privati sottratti illegalmente, nei confronti di cittadini austriachi e, sembra, anche di altri Paesi.

Non si conoscono altri particolari dato che le indagini sono ancora in corso, ma il ministero degli Interni del governo austriaco ha sottolineato la sua preoccupazione per il comportamento indifferente dei più giovani verso gli effetti di quelle per loro sembrano essere soltanto dimostrazioni di bravura: l’undici per cento dei reati commessi su Internet in Austria nel 2011 sono opera di giovani di età compresa fra i 10 e i 17 anni, mentre un altro 17 per cento da ragazzi under 25.

Per questo che la polizia ha deciso di concentrare le risorse in progetti di educazione scolastica più che nella sola caccia ai cattivi della Rete. Perché la voglia di essere ammirati è molto più dannosa – perché di massa – dell’impegno politico della logica hacking.

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