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La diffusione del nuovo coronavirus 2019-nCoV in Cina, l’infezione apparsa nella città di Wuhan e oggi responsabile di oltre 7.000 contagi nel Paese, costringe molte multinazionali a prendere provvedimenti preventivi. Fra queste anche
Così come riferiscono le testate statunitensi, Apple ha deciso di intervenire qualche giorno fa, chiudendo inizialmente le porte dei negozi di Nanjing e Fuzhou. A questi si è aggiunto un terzo Apple Store, ovvero quello di Qingdao, così come confermato dal CEO Tim Cook in occasione della presentazione dei dati fiscali dell’azienda per il
Il numero dei negozi coinvolti potrebbe aumentare nei prossimi giorni, a seconda dell’evoluzione nel numero dei contagi, tuttavia Apple ha già fornito una data indicativa per la riapertura. Se le condizioni dovessero permetterlo, gli Apple Store di Nanjing e Fuzhou potrebbero tornare pienamente operativi il 3 febbraio, mentre quello di Qingdao circa 24 ore più tardi.
Non è però tutto, poiché da qualche giorno Apple ha anche limitato il trasferimento di personale in Cina, approvando solo viaggi di importanza critica, e promesso di scendere in campo con una
Secondo alcuni analisti, sebbene non sia giunta conferma dalle parti di Cupertino, hanno ipotizzato che la recente diffusione del coronavirus potrebbe costringere l’azienda a rivedere i suoi piani per il futuro iPhone SE 2. Previsto per un lancio in primavera, l’avvio della produzione di massa dovrebbe avvenire a partire dai primi giorni di febbraio. In base alle richieste delle autorità centrali, e alla gravità dell’infezione, l’azienda potrebbe decidere di spostare le operazioni di qualche settimana.