ha pubblicato di recente un articolo intitolato
, un articolo da leggere con attenzione soprattutto perchè ricco di spunti per migliorare e gestire al meglio le proprie interazioni asincrone.
Personalmente però ho notato fin troppe incongruenze rispetto l’obiettivo iniziale dell’articolo:
- lo scopo è leggere informazioni XML, per qualche motivo non trasformate tramite XSLT ma iniettate nel più comune XHTML 1.1, operazione contradditoria dato che lo scopo dovrebbe essere sfruttare l’oggetto
[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager
, azzarderei quasi finalmente, per fare quello per il quale è stato progettato (interagire per l’appunto con documenti XML)
- l’obiettivo è rispettare il DOM, evitando di utilizzare il più semplice e veloce
[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager
… ma non si sa perchè a un certo punto del codice l’autore dell’articolo elimina il contenuto dell’elemento principale sfruttando proprio il parametro innerHTML…
- invece di sfruttare veramente il DOM e le migliori pratiche per interagire tramite Ajax, l’autore si incarta palesemente con un “workaround” capace di mostrare, singolarmente, quanto l’insieme delle operazioni utilizzate nell’articolo siano semplicemente più prolisse e meno standard.
Per concludere, trovo particolarmente inutile il risultato finale dell’esempio mostrato poiché l’utente in questo modo non risparmierà banda, non avrà un’interazione più rapida, semplicemente scaricherà sempre e comunque un’intera pagina, quella richiesta, con l’aggiunta di latenza data dalle dimensioni, comunque contenute, delle funzioni JavaScript che oltre a pesare in termini di bytes, pesano per le computazioni utili al fine di prendere il contenuto di un unico elemento della pagina richiesta.
Caricare un’intera pagina in Ajax è infatti solitamente uno degli errori più comuni e non trova giustificazione in un esempio di questo tipo nel quale, secondo me, JavaScript è addirittura superfluo e ridondante.
Quanto detto non pregiudica comunque la qualità dell’articolo, poiché seppur contraddittorio, mostra codice ben leggibile, spiega l’importanza del codice non intrusivo e della programmazione cross-browser, senza usare chissà quali alchimie e soprattutto in modo semplice e chiaro.
Voi cosa dite, al mio solito ho esagerato con la critica oppure siete soliti sfruttare intere pagine pur di far notare che sotto sotto c’è Ajax?