Le consegne di Google con droni in volo e a terra

Un nuovo brevetto fa riferimento ad un drone di terra che affiancherà quelli in volo nella consegna delle merci con il servizio Project Wing di Google.
Le consegne di Google con droni in volo e a terra
Un nuovo brevetto fa riferimento ad un drone di terra che affiancherà quelli in volo nella consegna delle merci con il servizio Project Wing di Google.

Il Project Wing di Google, annunciato nell’agosto 2014, si pone come finalità la consegna della merce acquistata online con l’ausilio dei droni, un po’ come avviene con il progetto Amazon Prime Air. Le modalità di funzionamento ancora oggi non sono del tutto chiare: a renderle un po’ più comprensibili è un nuovo brevetto depositato da bigG e scovato nel database dell’USPTO (United States Patent and Trademark Office).

La documentazione descrive un dispositivo su ruote che si muove a terra, in grado di controllare il drone in volo verso una specifica location, tramite geolocalizzazione. Il velivolo potrebbe poi depositare il prodotto all’interno del suo contenitore, in modo che possa essere raccolto in tutta sicurezza dal destinatario. In alternativa, un servizio di consegne potrebbe occuparsi di coprire la distanza rimanente. Una soluzione di questo tipo risulterebbe utile ed efficace, ad esempio, negli ambiti urbani, dove gli spazi di manovra in volo sono piuttosto limitati, così come nei casi in cui l’acquirente si trova all’interno di palazzi o condomini.

Uno schema estratto dalla documentazione del brevetto

Uno schema estratto dalla documentazione del brevetto

In questo modo, inoltre, ci si assicurerebbe di consegnare il pacco solo ed esclusivamente nelle mani del legittimo proprietario, implementando un semplice sistema di sicurezza a bordo del dispositivo a terra (apertura tramite password, lettura delle impronte digitali, riconoscimento vocale, facciale o altro).

Va comunque precisato che per Google non è una pratica insolita depositare brevetti anche per tecnologie o sistemi che poi non necessariamente diventano un prodotto o un servizio esteso al pubblico, al solo fine di tutelarne la paternità intellettuale. Se ne saprà di più entro il prossimo anno: infatti, stando a quanto rivelato nei mesi scorsi da bigG, il progetto potrebbe diventare una realtà concreta nel corso del 2017.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti