Confindustria: AGCOM difenda il copyright

Confindustria Cultura Italia chiede all'AGCOM di approvare quanto prima il regolamento sul rispetto del diritto d'autore su Internet.
Confindustria: AGCOM difenda il copyright
Confindustria Cultura Italia chiede all'AGCOM di approvare quanto prima il regolamento sul rispetto del diritto d'autore su Internet.

«AGCOM adotti al più presto il regolamento sul rispetto del diritto d’autore su internet». Con queste parole Marco Polillo esprime un accorato appello a nome della Confindustria Cultura Italia (AESVI, AESVI, AFI, AGIS, AIE, ANES, ANICA, APT, FEM, FIMI, PMI, UNIVIDEO) affinché l’AGCOM possa giungere in tempi brevi all’approvazione di un regolamento che molto ha già fatto discutere, che molto farà ancora discutere ed il cui passo definitivo è atteso ormai a tempi brevi.

Quello che chiede Confindustria è soltanto il passo definitivo per l’approvazione del testo: «Stiamo attendendo da mesi l’adozione di questo pacchetto regolamentare. L’Autorità ha avviato un percorso dal 2009: adesso, dopo due anni, è giunto il momento di compiere “l’ultimo miglio” e approvarlo definitivamente: non sono più accettabili questi continui rinvii perché si tratta di un intervento lungamente atteso, rimaneggiato e notificato alle competenti autorità UE previo il consueto confronto pubblico e trasparente». Confindustria auspica che il regolamento possa essere all’ordine del giorno fin dalla prima riunione prevista per inizio marzo, così da non veder insabbiato un tassello visto come fondamentale nell’istituzione di una struttura autorevole nella battaglia alla pirateria e la difesa del copyright.

Facciamo per questo appello al Governo per sostenere lo sforzo dell’Autorità, promuovendo la causa della tutela della proprietà intellettuale sul web e il rispetto dell’industria culturale italiana, che è un fiore all’occhiello del nostro Paese, anche nello sviluppo dell’Agenda Digitale italiana, puntando sulla creazione dei contenuti creativi.

Il regolamento era stato avversato fin dalla prima ora per le velleità dell’AGCOM di sostituirsi alle strutture giudiziarie nel dare avvio a procedimenti di sequestro e di fermo di siti in violazione del diritto d’autore, ma il tutto era stato visto come un pericolo per la libertà di espressione, sollevando un vespaio senza fine attorno alla prima bozza. In seguito le prime revisioni e l’incedere dell’ACTA verso la ratifica hanno consentito alla situazione di maturare nuovi convincimenti, ma senza mai compiere il passo che ora Confindustria auspica.

L’idea è quella per cui l’Authority possa costituire l’elemento di congiunzione tra i detentori del diritto e la difesa del diritto stesso: una autorità in grado di agire rapidamente sulle violazioni consentirebbe una azione ostruzionistica molto più efficiente, la cui legittimità dovrà però ancora una volta essere passata al vaglio del pubblico una volta giunta all’approvazione definitiva.

Ma se Confindustria accelera, in Parlamento c’è chi invece spinge per un nuovo rallentamento delle procedure in ossequio ai diversi ruoli istituzionali. La lettera all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è firmata da Felice Belisario (IDV), Marco Perduca (Radicali), Flavia Perina (FLI) e Vincenzo Vita (PD):

Ribadiamo la nostra preoccupazione per un conflitto possibile tra la centralità e la esclusiva competenza del Parlamento in materia legislativa e il lavoro dell’Agcom. Ribadiamo altresì la nostra soddisfazione per la sospensione – da parte dell’Autorità del regolamento sul diritto d’autore, che comunque si sarebbe scontrato col regolamento pervenuto da parte della Commissione Europea, che avrebbe reso necessaria una nuova consultazione pubblica. Occorre, quindi, un ripensamento ancora più ampio, in base a ciò che il Parlamento deciderà. Allo stesso tempo è fondamentale che il Parlamento possa avere anche il supporto dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, cui vogliamo chiedere, con questa lettera, di esprimersi sugli emendamenti esaminati in queste ore. […] L’Agcom rispetti il suo e il nostro ruolo aspettando che il Parlamento legiferi. Siamo certi che Agcom saprà sostenere questo dibattito senza forzature e con il suo storico ruolo di arbitro imparziale nello sviluppo delle tecnologie dell’informazione.

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