Codeweek: tutto bene per il futuro

Cinquemila partecipanti in Italia e centomila in Europa: la codeweek è stata molto partecipata. Il coding nel futuro delle nuove generazioni.
Codeweek: tutto bene per il futuro
Cinquemila partecipanti in Italia e centomila in Europa: la codeweek è stata molto partecipata. Il coding nel futuro delle nuove generazioni.

La codeweek è stata un successo, ben partecipata in tutta Europa e anche in Italia, dove la fiera continentale del coding si è intersecata con i primi vagiti della fase sperimentale di lezioni di programmazione nelle scuole primarie come ideata dalla riforma “La buona scuola”. I primi numeri degli organizzatori parlano di 300 partner del codeweek Italia e 250 eventi con 5000 partecipanti totali.

Uno dei momenti istituzionali più belli è stato certamente il coderdojo in Sala della Regina a Montecitorio, grandi esperti della peer-education e dell’insegnamento della programmazione ai più piccoli. Molti bambini delle scuole, ben 80, hanno lavorato/giocato al pc davanti alla presidente della Camera, Laura Boldrini, commossa per questa simpatica invasione. Con lei anche Stefano Quintarelli, se possibile anche più commosso della Boldrini. D’altronde, il futuro sta tutto lì, nella possibilità di fare apprendere i principi liberi del coding alle nuove generazioni. Come ha spiegato la stessa Boldrini:

Il primo CoderDojo mai tenutosi alla Camera, ovvero tre ore di gioco e insegnamento digitale con l’obiettivo quello di fare apprendere loro come programmare, e così aiutarli ad essere più consapevoli di Internet e delle nuove tecnologie. Ma non c’erano solo i bambini. C’erano anche i loro genitori, che assistendo al CoderDojo sono diventati “destinatari collaterali” della formazione. D’ora in poi il digital divide, quel divario tecnologico che separa le generazioni, nelle loro case sarà meno marcato. (…) Internet è uno spazio immenso di libertà e di conoscenza, ma stiamo imparando che può essere anche un luogo di crescenti ingiustizie e disuguaglianze. L’educazione digitale è lo strumento più potente che abbiamo per smettere di essere utenti passivi e diventare veri e propri cittadini della rete.

Il Codeweek IT

L’evento culminante della settimana è stato il codeweek Rome, salutato da Neelie Kroes dove Alessandro Bogliolo ha condotto una serie di interventi che hanno fatto il punto della situazione delle esperienze italiane, il progetto Flagship, il rapporto tra l’agenda digitale italiana rispetto all’Istruzione, grande tema centrale dell’iniziativa continentale. La rappresentanza in Italia della Commissione europea ha così potuto ospitare il ministro Stefania Giannini e la direttrice dell’Agid, Alessandra Poggiani, e poi diversi contributi sul coding skill italiano e sulle potenzialità del paese, quali Francesco Luccisano (MIUR), Giorgio Ventre e Enrico Nardelli (CINI), Flavia Marzano (Stati Generali dell’Innovazione), Riccardo Luna (Digital Champion).

L’applicazione crowd

Uno dei frutti concreti del codeweek in Italia è stato lo sviluppo collettivo di una applicazione particolare: Flagship. Ne è uscito un gioco dalla caratteristiche numeriche incredibili: l’applicazione estrae 16 bandiere dalle 38 dei paesi partecipanti, che devono essere messe in ordine secondo un determinato criterio, da quello più semplice, come l’alfabetico, a quello più complesso come il numero di alberi o la latitudine delle capitali. Le possibilità combinatorie sono pressoché infinite, prossime al numero di Avogadro (10 alla ventitreesima).

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