Claria: Microsoft difende le proprie scelte

Se Claria è stata declassata tra i malware riconosciuti dall'antispyware Microsoft, il motivo è da ricercarsi un una precisa e trasparente analisi dei software e non piuttosto da accreditare alle voci che vede Microsoft vicino all'acquisizione di Claria
Claria: Microsoft difende le proprie scelte
Se Claria è stata declassata tra i malware riconosciuti dall'antispyware Microsoft, il motivo è da ricercarsi un una precisa e trasparente analisi dei software e non piuttosto da accreditare alle voci che vede Microsoft vicino all'acquisizione di Claria

Microsoft passa al contrattacco e decide di non soprassedere alle accuse piovute sulla scelta di declassare i software Claria nel ranking dei malware identificati dal proprio Microsoft Windows AntiSpyware (Beta). Le critiche erano piovute su Microsoft in particolar modo in riferimento alle voci, sempre più insistenti, che vedevano il gruppo vicino ad una clamorosa acquisizione del gruppo Claria, a capo di software quali Dashbar, Gator, PrecisionTime e Weatherscope.

L’intervento Microsoft giunge tramite una lettera aperta ai propri utenti che spiega come dietro al declassamento di Claria non vi sia altro se non una chiara e trasparente analisi basata su criteri predefiniti. Microsoft rincara ricordando come non vi sia al momento alcuna omogeneità tra le procedure di analisi dei vari produttori anti-spyware, ed è a tal scopo che il gruppo ricorda l’importanza di un gruppo quale la «Anti-Spyware Coalition», fondata al preciso scopo di definire uno standard unico di giudizio.

«Assolutamente nessuna eccezione è stata fatta per Claria». Microsoft spiega come a Claria (come ad ogni altro gruppo) è stata offerta la possibilità di una revisione del giudizio iniziale: la richiesta, giunta in Gennaio, ha trovato risposta affermativa in Marzo ed i software Claria hanno ottenuto il declassamento oggi da più parti criticato. Microsoft ricorda altresì come il proprio antispyware continuerà ad offrire la possibilità di rimuovere gli applicativi Claria, ma il “consiglio” rimarrà al momento «ignore» piuttosto che il precedente indirizzante verso la rimozione.

Interessante è notare come l’intera linea difensiva adottata da Microsoft sia imperniata su una chiara politica, su chiari giudizi e sulla trasparenza delle procedure, ma al contempo non vi sia alcuna smentita circa le voci di acquisizione di Claria. L’ipotesi, a questo punto, vista l’assenza di smentite ufficiali in un’occasione del genere, risulta ulteriormente avvalorata.

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