Città della scienza: dal web la ricostruzione

Flash mob, raccolte fondi, proposte di legge, manifestazioni, idee per l'immediato: la Rete promuove per prima la ricostruzione della città della scienza.
Città della scienza: dal web la ricostruzione
Flash mob, raccolte fondi, proposte di legge, manifestazioni, idee per l'immediato: la Rete promuove per prima la ricostruzione della città della scienza.

A due giorni dall’incendio che ha distrutto la Città della scienza a Bagnoli, la Rete mostra la sua eccezionale reattività, permettendo a tutti coloro che non vogliono accettare questo destino atroce per l’innovazione in quell’area di promuoverne la ricostruzione.

Intanto una buona notizia: è tornato online il sito ufficiale cittadellascienza.it. Una sola pagina, per un appello alla ricostruzione. Il riferimento principale sui social è certamente il gruppo Facebook intitolato Ricostruiamo la città della scienza. Su questa pagina, che ha già più di 30 mila iscritti, si trovano a raccolta tante immagini postate dagli utenti, molte iniziative e i responsabili della struttura coordinano quelle ufficiali e stimolano le proposte dell’ambiente delle startup e dell’impresa.

Si parte dal flash mob organizzato per il 10 marzo, nato spontaneamente su Facebook e Twitter, e si arriva a proposte interessanti, da approfondire, come ad esempio utilizzare parte dei rimborsi elettorali di ogni partito per finanziare la ricostruzione (e magari anche pagare gli stipendi arretrati di 11 mesi dei dipendenti: un altro scandalo, passato sotto silenzio prima del rogo).

Sulla pagina si leggono anche testimonianze, una petizione al Presidente della Repubblica, l’appello alla ricostruzione del Rettore Francesco Rossi della seconda Università di Napoli in cui sono indicati tutti i riferimenti bancari e gli obiettivi.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=oXixxyYaPeI[/youtube]

È stata anche creata una pagina web apposita per la raccolta fondi, su DeRev, una piattaforma di crowdfunding. Le ragioni per cui non si può rinunciare a un luogo come questo sono così spiegate:

Perché l’economia contemporanea è costruita sulla conoscenza, non una parola vuota ma quel patrimonio vivente di idee, scambio e relazione che produce l’innovazione. E allora ha bisogno di luoghi come Città della Scienza.
Perché Città della Scienza non è solo un Museo, ma un luogo di aggregazione, un laboratorio, un posto dell’anima.
Perché Città della Scienza è anche la casa di imprese innovative, un’incubatore di sogni di sviluppo, sogni che diventano realtà.
Perché Città della Scienza è il posto dove capisci che puoi imparare divertendoti, soprattutto se sei giovane. Dentro o fuori, non conta.

C’è un’altra pagina, attivata su CambioMerci, in cui le aziende possono offrire know-how e materiali utili a una prima ripartenza del museo scientifico e dell’incubatore che riceveva ogni anno 350 mila visite di studenti e dava lavoro a 160 persone.

L’idea è quella di mettere in piedi una tensostruttura che possa dare nuova ospitalità ad alcuni dipendenti, a computer e infrastrutture almeno per riconnettere la città con il resto del mondo. Ma la sfida è colossale: servono almeno 30 milioni di euro per ricostruire tutto ciò che le fiamme hanno divorato.

Si può dare il proprio contributo con bonifico su conto corrente bancario:

Banco di Napoli
IBAN: IT41X0101003497100000003256
Intestato a: Fondazione IDIS – Città della Scienza
Causale: Ricostruiamo la Città della Scienza
BIC: IBSPTINA

oppure

BNL
IBAN: IT96T0100503408000000030000
Intestato a: Fondazione Idis Città della Scienza Istituto per la diffusione
Causale: Ricostruiamo Città della Scienza
Swift/BIC: BNLIITRR

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