Cina: stop alla funzione anti-censura di Google

Disabilitata la funzione di Google lanciata lo scorso anno in Cina per aiutare gli utenti a superare la censura online messa in atto dal governo del paese.
Disabilitata la funzione di Google lanciata lo scorso anno in Cina per aiutare gli utenti a superare la censura online messa in atto dal governo del paese.
Cina: stop alla funzione anti-censura di Google

Sconfitta per il fronte che in Cina si batte contro la censura online: Google ha disattivato a dicembre una funzionalità lanciata nella scorsa primavera, capace di avvisare gli utenti quando in procinto di effettuare una ricerca con termini in grado di creare problemi alla connessione. Una mossa confermata dalla divisione asiatica della società, senza però fornire alcuna informazione sulle motivazioni della scelta, che secondo molti è stata presa in seguito a pressioni da parte del governo.

In altre parole, lo scorso anno i navigatori cinesi hanno notato che cercando alcune particolari keyword su Google, l’accesso al motore di ricerca e a tutti i servizi del gruppo veniva interrotto per un lasso di tempo pari a circa 90 secondi. Un’anomalia che riguarda anche la versione di Hong Kong del sito, che dal 2010 è quella utilizzata dagli utenti cinesi dopo la chiusura di Google.cn, come mostrato chiaramente nel filmato in streaming di seguito.

[youtube]u2GHyVPoVms[/youtube]

Per aiutare i netizen a superare questo blocco, Google ha quindi introdotto una funzionalità capace di evidenzare in modo del tutto automatico le parole che in una query portano al problema descritto poc’anzi, proponendo di utilizzare altri termini per non incorrere sistematicamente in un errore. Questa sorta di workaround è stato descritto dalla stessa bigG con un post pubblicato il 31 maggio 2012 sul blog ufficiale, intitolato “Better search in mainland China” (tradotto “ricerche migliori in Cina”).

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La funzionalità introdotta lo scorso anno da Google per limitare gli effetti della censura online in Cina, ora non più disponibile

Il portale GreatFire, da sempre impegnato nel monitoraggio delle attività di censura messe in atto nel paese, condanna apertamente la scelta di rimuovere la funzionalità. Come ben noto, la presenza online di Google in Cina è stata spesso al centro di polemiche e discussioni: l’accesso ai servizi messi a disposizione dal colosso di Mountain View risulta spesso lento o addirittura temporaneamente irraggiungibile. Il caso più eclatante risale al novembre scorso, quando tutti i siti gestiti dall’azienda sono rimasti offline per oltre dodici ore.

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