Chromebook Instant Tethering arriva sugli Android

Google ha abilitato per tutti i dispositivi Android, non più solo i Pixel, l'Instant Tethering su Chrome OS per sfruttare la connessione dati.
Chromebook Instant Tethering arriva sugli Android
Google ha abilitato per tutti i dispositivi Android, non più solo i Pixel, l'Instant Tethering su Chrome OS per sfruttare la connessione dati.

Instant Tethering di Chrome OS è molto utile per chi ha bisogno di una connessione di rete derivata dal proprio smartphone o tablet con scheda sim.

Fino ad oggi, la funzionalità era un’esclusiva degli smartphone Pixel, una sorta di Airdrop di Apple ma calato nel mondo di Android. Finalmente, Google ha rilasciato un aggiornamento che abilita Instant Tethering per ogni tipologia di dispositivo Android, di qualsiasi marca. Con un update di Chrome OS, l’abbinamento automatico permette di collegare il Chromebook all’OS mobile a patto di soddisfare certi requisiti. Tra questi: la presenza di Chrome OS 70, Android 7.1, un piano dati con supporto tethering e lo stesso account Google su entrambi i dispositivi.

C’è da dire che su Chrome OS potrebbe essere necessario abilitare l’opzione, con un passaggio di routine peraltro molto semplice: si dovrà abilitare un flag con il comando chrome: // flags / # instant-tethering et voilà, la funzione sarà attiva. Sebbene l’usabilità offline di Chrome OS sia migliorata molto dai primi tempi della piattaforma, non si può negare che una connessione a internet sia ancora essenziale per ottenere il massimo dagli strumenti del sistema operativo. Instant Tethering è cominciata a circolare un paio di anni fa, per semplificare la connessione tra due dispositivi Android, e poi successivamente integrata sui Pixelbook, quindi portata sugli altri  Chrome OS.

Il tethering automatico è una delle funzioni più pubblicizzate nella pagina del Google Store di Pixel 3 e segue la strategi amolto chiara di Big G di provare prima nuove opzioni sui dispositivi proprietari e poi altrove. Succede spesso così per la gamma di smartphone, come è stato in passato per Nexus e gli stessi Pixel, dove le attività di Android vengono intese quasi come beta testing prima di un lancio globale. Ad esempio, il multiwindows dell’OS della casa aveva fatto un approdo quasi in anteprima e successivamente trasferito sulle release globali dei marchi più o meno famosi.

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