/https://www.webnews.it/app/uploads/2008/12/news_9bffe3df6c4f9c6d.jpg)
Da quando c’è Chrome i nostri rapporti con Google si sono complicati. Potrebbe essere riassunto così il pensiero di John Lilly, il CEO di Mozilla, impegnato a contenere la politica progressivamente più aggressiva di Mountain View nel comparto dei browser. La
«Abbiamo un rapporto buono e ragionevole, ma mentirei se non dicessi che negli ultimi tempi le cose sono più complicate di quanto non lo fossero un tempo» ha dichiarato con schiettezza John Lilly al sito di informazione online
Il CEO ha poi ricordato come gli accordi stipulati pochi mesi fa con Google rientrino in un periodo di tempo determinato, ma non potranno certo essere eterni: «Il nostro obiettivo è di essere protagonisti del Web per 50 o anche 100 ani, e non puoi dipendere sulla società di nessuno [per così tanto tempo, ndr]. Il nostro accordo triennale è il più lungo mai stipulato fino ad ora. Si tratta di un orizzonte a lungo termine, dunque non dobbiamo fare nulla nell’immediato, ma nei prossimi tre anni potremo continuare a sviluppare nuovi prodotti e creare nuovi flussi di guadagno».
Nel corso dell’intervista, John Lilly ha inoltre esternato le proprie preoccupazioni per le recenti dichiarazioni di Dean Hachamovitch, general manager di Internet Explorer, che ha sostanzialmente bollato come inutile la gara tra i browser per rendere sempre più veloci le performance di rendering per JavaScript. «HTML e JavaScript sono i linguaggi del Web. E ciò che potrebbe accadere se i moderni browser come Firefox e Chrome fuggissero da Internet Explorer non sarebbe molto salutare. Il 69% degli utenti utilizza ancora IE, e se JavaScript su IE continuasse a essere da tre a quattro volte più lento [rispetto agli altri browser, ndr], gli sviluppatori potrebbero pensarci due volte prima di portare JavaScript verso nuovi limiti».
Lo scenario che si prospetta per Firefox per il 2009 sembra essere denso di sfide e opportunità. Il browser di Mozilla dovrà difendersi dall’arrivo del nuovo Internet Explorer e, allo stesso tempo, si troverà nella necessità di arginare la crescita di Chrome, ora fuori dalla sua fase beta e destinato a maturare in fretta. John Lilly appare comunque ottimista: «A questo punto, un utente su cinque di Internet usa Firefox. Si tratta di un dato molto buono e ne andiamo fieri. Quando abbiamo lanciato Firefox 1.0, sembrava impossibile che potessimo raggiungere il 20% del mercato».