Chiusi 91 siti non graditi al Governo cinese

L'avevano detto, l'hanno fatto. In una nuova ondata di moralizzazione della rete, l'ennesima crociata contro la volgarità che corrompe i giovani, il Governo cinese ha fatto chiudere 91 siti contenenti pornografia e informazioni politiche contro le regole
L'avevano detto, l'hanno fatto. In una nuova ondata di moralizzazione della rete, l'ennesima crociata contro la volgarità che corrompe i giovani, il Governo cinese ha fatto chiudere 91 siti contenenti pornografia e informazioni politiche contro le regole
Chiusi 91 siti non graditi al Governo cinese

Dopo le lamentele, l’azione. Il Governo cinese nei giorni scorsi si era fatto

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riguardo il tema della mancanza di moralità in rete e dei troppi siti pieni pornografia e informazioni o pareri politici che corrompono le menti dei giovani. È venuto ora il momento di intervenire e le istituzioni hanno immediatamente usato le maniere forti.

Sono in totale 91 i siti che in due mandate sono stati chiusi dal Governo: si tratta di soggetti che si sono rifiutati di adeguarsi alle regole o che le avevano violate oltre ogni misura. Non sono stati invece chiusi i siti sotto l’ombrello dei grandi nomi come Yahoo, Google e Baidu perchè, fin da subito, le rispettive proprietà hanno promesso che si sarebbero adeguate al dictat.

«Google vuole essere un cittadino obbediente verso il Governo cinese» ha

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il motore di ricerca in un comunicato stampa, segno di come non ci sia nemmeno possibile discussione intorno all’eventualità di mediare i contenuti al momento presenti. Ciò che non è ammesso va rimosso, altrimenti il sito viene chiuso.

Tra i molti siti che presentano “volgarità” e che non si sono adeguati (e che dunque sono stati chiusi) spicca Bullog.cn, noto portale di blog cinese che ospitava molti blog politici e anche una campagna di firme “08 Charter” contenente 303 adesioni in richiesta di libertà di espressione e libere elezioni. Secondo lo stesso proprietario del network, Bullog.cn è stato tra i primi bersagli ad entrare nel mirino.

Oltre alla grande ondata di chiusura, il Governo ha anche chiesto a tutti coloro i quali hanno trasgredito, ma hanno intenzione di adeguarsi alle regole, di farsi essi stessi poliziotti della rete e segnalare eventuali trasgressioni o, se tali trasgressioni avvengono in siti di loro proprietà, di chiuderli immediatamente.

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