Chi si ricorda del Google Web Accelerator?

Chi si ricorda del Google Web Accelerator?

Chi si ricorda del Google Web Accelerator? Ebbene, per chi se lo ricorda, rimarrà solo un ricordo. Per chi invece non ne ha mai sentito parlare, ecco come su Webnews si descrisse ai tempi (maggio 2005) la promessa proveniente da Mountain View:

Lo strumento è di per sé molto semplice, comporta pochi oneri e qualche vantaggio, erge il proprio sicuro successo sul brand Google e per l’installazione necessita solo di un mini-download di poco più di 1 Mb. Web Accelerator permette di risparmiare tempo durante la navigazione grazie all’ottimizzazione del flusso dei bit operata dalla tecnologia Google. In pratica Google diventa un proxy che si intromette tra server e client: operando limature e compressioni, la serie di bit che raggiunge il pc dell’utente è alla lunga sempre minore, svuotata di parti inutili ed ottimizzata nei suoi tempi di latenza. Un secondo dopo l’altro, si fa relativamente in fretta ad accumulare minuti di “risparmio”, minuti oltretutto chiaramente indicati con apposita toolbar direttamente sul browser. Web Accelerator è, teoricamente, progettato per connessione broadband. Ciò non vieta però di usare il tutto anche con connessione dialup e, nonostante i numeri siano minori, dopo alcune ore di uso dello strumento si inizia ad avvertire qualche piccolo miglioramento delle performance di navigazione. O almeno questo è quanto indicato dall’apposito contatore. E se anche si tratta di pochi secondi, è sempre un piacere sapere che qualcuno ti regala qualcosa.

Google Web Accelerator, però, non ha mai convinto.

Innanzitutto la beta fu bloccata nel giro di poche ore perché il numero di bug e contestazioni appariva imbarazzante. Poi si moltiplicarono le polemiche per il modo in cui Google si intrometteva nella navigazione minacciando la privacy (3 anni dopo le minacce son ben altre e molto più marcate).

Oggi Google Web Accelerator scompare. Google ne ha soppressa la disponibilità.

Nessun minuto più verrà salvato, nessun download da effettuare, nessun proxy da contestare. O il software non serviva più agli utenti, o non serviva più alla casa madre. Ognuno interpreti la cosa a proprio piacimento.

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