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L’intelligenza collettiva e il crowdsourcing si stanno affermando come una delle componenti più innovative nell’uso della rete tanto che ora anche l’Interpol ha deciso di avvalersi della collaborazione degli utenti affidando loro i molti video dei ricercati più pericolosi.
Facebook, MySpace e soprattutto YouTube sono infatti le novità più importanti che l’organismo di polizia internazionale ha intenzione di utilizzare per veicolare la consapevolezza delle fattezze, delle potenzialità e delle abitudini dei più grandi ricercati. Ben oltre il servizio sociale di "Chi l’ha visto?" e le immagini dei ricercati più pericolosi dal sito dell’FBI, ora l’Interpol cercherà attivamente un aiuto dai cittadini.
«La gente usa questi strumenti per trovare ex compagni di classe o persone dai medesimi interessi. Non c’è ragione perchè le forze di polizia non possano utilizzarli per il medesimo fine» ha
Al momento già l’Interpol ha raggiunto il successo nella caccia a due pericolosi pedofili grazie alle centinaia di segnalazioni che sono seguite alla pubblicazione dei video che li riguardavano e addirittura, dopo nove mesi di investigazioni infruttuose, il caso di un giovane picchiato e ucciso è stato risolto grazie alla pubblicazione del video relativo. Sono bastate appena 100 visite.
La gente può fare avvistamenti, seguire i fuggitivi, confrontare fotografie di ricercati e uploadare a loro volta dei video: «Il nostro sito ha generato 439.000 visite uniche in 5 anni e ora un video di un ricercato degli Hell’s Angels da solo ha realizzato 400.000 visualizzazioni».