Candidati selezionati su Facebook, ma c'è la privacy

Molti cacciatori di teste guardano a Facebook come un luogo per valutare i candidati, ma bisogna fare attenzione alla privacy.
Candidati selezionati su Facebook, ma c'è la privacy
Molti cacciatori di teste guardano a Facebook come un luogo per valutare i candidati, ma bisogna fare attenzione alla privacy.

È notizia di pochi giorni fa l’intenzione di Facebook di contenere anche profili professionali, andando a sottrarre terreno a LinkedIn. Ma i responsabili delle risorse umane devono fare attenzione a non lasciarsi prendere la mano.

Questo saggio consiglio viene da una esperta, Anne Fischer, il cui articolo su Fortune sta spopolando nella blogosfera. E con molte ragioni, perché l’autrice ribalta il punto di vista:

“C’è un rischio legale nel check out di un candidato online: è possibile scoprire informazioni che non sarebbe stato permesso di chiedere in un normale colloquio di lavoro.”

Elementi di disparità razziale (molto sentita negli Stati Uniti, ma è ormai possibile ovunque, anche in Italia), punti di vista personali che nulla hanno a che vedere con la bontà o meno della candidatura, aprono uno scenario inquietante: il cacciatore di teste che improvvisamente decide della fortuna o meno di una persona secondo pregiudizi personali.

Naturalmente, resta fondamentale il buon settaggio della propria pagina Facebook, ma cosa fare quando durante il colloquio ci viene chiesta una temporanea amicizia da parte del possibile datore di lavoro perché possa dare una sbirciatina?

I suggerimenti dell’esperta sono due: accettare, ma non prima di aver dato una ripulita alle cose meno convenienti. E poi, assicurarsi che alcune informazioni molto personali, come per esempio sospettare di essere incinta, non vengano adoperate per giustificare l’esclusione.

In questo caso, chi cerca lavoro avrebbe tutto il diritto di denunciare il responsabile delle risorse umane. Così commenta AllFacebook:

“Ovviamente, consultare un avvocato potrebbe aumentare il costo dell’assunzione di personale, ma la maggior parte di questi uffici sono abituati a gestire un certo numero di denunce per discriminazione. Ciò contribuisce alla lunga lista di motivi per cui molte aziende hanno avvocati a tempo pieno sui loro libri paga, atti a rendere più facile trovare buoni consigli su come ricercare candidati su Facebook.”

Quindi non dimenticate: la vostra privacy rimane vostra anche quando dovete “vendervi” al meglio per un posto di lavoro.

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