Si è concluso con un accordo tra le parti il contenzioso cheda tre anni vedeva
Nel settembre del 1999, Amazon.com aveva ottenuto dallo United States Patent and Trademark Office(USPTO) il brevetto per il sistema "1-Click". Questo metodo, utilizzato daAmazon fin dal 1997, permette agli utenti registrati di Amazon di acquistareonline un prodotto semplicemente cliccandoci sopra, senza dover fornireogni volta tutti i propri dati. Il 21 ottobre, Amazon aveva citato in giudiziola filiale online di Barnes & Noble, Barnesandnoble.com, accusandola diaver riprodotto la tecnologia "1-Click" nel suo equivalente “Express Lane”.
Nel dicembre del 1999, la corte distrettuale di Seattleaveva giudicato fondato il reclamo di Amazon e aveva disposto la sospensionecautelativa del sistema d’acquisto di B&N. Allo stesso tempo però, lacondotta di Amazon era stata presa di mira da molti esperti di diritto online,secondo i quali l’adozione restrittiva dei brevetti avrebbe danneggiato losviluppo del commercio elettronico; inoltre, molti di loro contestavano adAmazon l’originalità del sistema "1-Click", definendolo nient’altro cheuna rielaborazione di tecnologie già esistenti.
Il 14 febbraio del 2001, la Corte d’Appello aveva datoparziale accoglimento a queste posizioni quando aveva rimosso il divietodi utilizzazione di “Express Lane”, ritenendo che B&N avesse «presentato convincentiobiezioni alla validità del brevetto nel corso del processo». Ciò nonostante,Amazon aveva dichiarato nell’occasione che la decisione della Corte d’appellonon risolveva «la questione fondamentale della validità » dellatecnologia registrata.
Secondo molti analisti, quella di Amazon.com sarebbe una strategiacautelativa: il sito ha brevettato “1-Click” ed ha poi scatenato la campagnacontro le tecnologie simili per evitare che i concorrenti diretti (primo fratutti proprio B&N) avviassero per primi un procedimento del genere nei suoiconfronti. «È una strategia. Altri preferiscono far rientrare immediatamente nel "dominio pubblico" le proprie innovazioni, cosicché diventino parte delletecniche note e non possano essere più brevettate,» spiega Mark Grant, autoredel libro “Law and the Internet”.
A conferma di questa teoria può essere visto ilcomportamento condotto dal fondatore di Amazon.com, Jeff Bezos: mentre la suasocietà era nel pieno della battaglia legale contro B&N, Bezos si presentòai media per dire che il problema non era “1-Click”, ma l’intero sistema deibrevetti su Internet: «Dubito fortemente che rinunciare ai nostri brevetti servirebbemolto a risolvere il problema principale,» dichiarò Bezos, proponendo unariforma retroattiva che portasse la durata di tutti i brevetti sui software e sui sistemi commerciali dagli attuali 17 a 3-5 anni.
A distanza di due anni, questi auspici non hanno trovatoancora applicazione. L’accordo tra Amazon.com e B&N non risolve il problemadi fondo. Lo dimostra l’ultima (e più clamorosa) vicenda in materia di brevettisu Internet: la