È di Björk il primo disco per la realtà virtuale

Vulnicura, l'ultimo album in studio della finlandese Björk, è anche il primo disco a sperimentare le potenzialità delle tecnologie VR in ambito musicale.
È di Björk il primo disco per la realtà virtuale
Vulnicura, l'ultimo album in studio della finlandese Björk, è anche il primo disco a sperimentare le potenzialità delle tecnologie VR in ambito musicale.

L’attitudine di Björk a sperimentare si concretizza con un nuovo progetto, che rende Vulnicura, l’ottavo disco in studio della sua carriera pubblicato lo scorso anno, il primo album musicale da fruire con un visore per la realtà virtuale. La presentazione ufficiale andrà in scena nella giornata di domani in Australia, in occasione del Vivid Festival.

La cantautrice sarà poi impegnata nel tour promozionale Björk Digital della durata complessiva pari a 18 mesi che toccherà tutto il mondo, con installazioni VR basate sulle tracce che compongono il lavoro discografico. La tecnologia alla base di tutto è quella della piattaforma di HTC per la realtà virtuale, la stessa integrata nel visore VIVE. Il lavoro comprenderà i videoclip dei brani Stonemilker (visibile in streaming qui sotto), Black Lake, Mouth Mantra e Notget, diretti da Andrew Thomas Huang, Jesse Kanda, Warren Du Preez e Nick Thornton Jones, in collaborazione con lo studio di produzione britannico Rewind-VR.

Di seguito è possibile vedere in anteprima alcuni fotogrammi estratti dal filmato VR realizzato per il brano Notget, estratto dall’album Vulnicura, con l’impiego di scan 3D ad alta risoluzione, motion capture e videogrammetria.

È l’ennesima dimostrazione di quali siano le potenzialità della realtà virtuale, non solo in ambito videoludico (dove sta già mostrando i muscoli, ad esempio, sulla piattaforma Steam di Valve), ma per tutto ciò che riguarda l’intrattenimento. Anche gli artisti impegnati nel mondo della musica potranno beneficiarne, integrando una nuova dimensione ai loro lavori e offrendo all’ascoltatore un’esperienza più coinvolgente e immersiva per entrare in contatto con una forma d’arte che tradizionalmente si è sempre limitata a stimolare un solo senso, l’udito. Con tutta probabilità altri seguiranno l’esempio di Björk, che con un’iniziativa di questo tipo ha fatto emergere ancora una volta la natura sperimentale e innovatrice che da sempre contraddistingue la sua produzione.

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