Bing, buona anche la seconda

9,1% prima di Bing. 11,3% dopo la prima settimana. 12,1% dopo la seconda settimana. Bing sembra aver colto nel segno, continuando ad attirare query e dimostrando tutta la bontà del lancio. Ma la versione italiana del motore non arriverà per molto tempo
Bing, buona anche la seconda
9,1% prima di Bing. 11,3% dopo la prima settimana. 12,1% dopo la seconda settimana. Bing sembra aver colto nel segno, continuando ad attirare query e dimostrando tutta la bontà del lancio. Ma la versione italiana del motore non arriverà per molto tempo

Bing va. A vele spiegate. Se i risultati della prima settimana potevano essere frutto della curiosità e della pressante informazione che la stampa di tutto il mondo ha dedicato al nuovo motore di ricerca Microsoft, i risultati della seconda settimana non possono che essere frutto di un uso già parzialmente radicato e di un passaparola che Redmond non può che gradire.

I dati che confermano la bontà della partenza di Bing giungono da ComScore. Il dato di partenza è il 9,1% della settimana che ha preceduto l’avvio di Bing, quando ancora la ricerca Microsoft era targata Live Search. Quando si son tolti i veli a Bing la percentuale è immediatamente salita a quota 11,3%. Durante la seconda settimana, quando il motore è già chiamato ad una prima verifica, la percentuale sale a 12,1%. Dal giorno dell’esordio, quindi, i risultati del Bing Bang sono già evidenti e quantificabili in un +3%. Ogni giudizio è con tutta evidenza prematuro, ma le sensazioni dell’esordio sono innegabilmente buone.

L’entusiasmo Microsoft trapela anche dalle parole di Steve Ballmer, per la prima volta pronto a commentare i primi giorni del nuovo motore. Ballmer, sulle cui spalle pesano gli insuccessi passati nel settore, punta saggiamente il dito verso il lungo periodo, ma i buoni risultati della prima ora sono quello di cui Microsoft necessitava per dare il giusto entusiasmo all’intero team.

Nel promuovere il nuovo marchio, peraltro, Microsoft ha dovuto compiere una scelta importante. Bing, infatti, è stato lanciato al 100% soltanto negli Stati Uniti, mentre altrove trattasi di un Live Search mascherato con il nuovo brand. Molti utenti, tra i quali anche quelli italiani, potrebbero dunque formarsi un’idea deviata di Bing, senza avere la possibilità di assaporare appieno le novità che il “decisional engine” ha in serbo. Una piccola fondamentale differenza, infatti, distingue il Bing statunitense dal Bing accessibile negli altri paesi, e questa piccola differenza è tutta nella dicitura “beta”: il Bing americano è il Bing ufficiale, mentre la beta basata su Live Search farà da ponte temporaneo.

Nel recente incontro che Webnews ha potuto avere con i responsabili Microsoft presso la sede di Milano, la spiegazione sul caso è stata chiara: Microsoft non sta preparando in parallelo le varie versioni di Bing, ma attende di verificare i risultati della versione USA prima di aprire agli altri paesi la nuova tecnologia. Per un Bing italiano, pertanto, ci sarà da aspettare non poco. Nella migliore delle ipotesi il 2010.

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