Beppe Grillo, tutto inizia sul Web

Beppe Grillo ed il Movimento 5 Stelle costruiscono la propria comunicazione sul Web: i numeri del fenomeno e le conseguenze sulla politica nazionale.
Beppe Grillo, tutto inizia sul Web
Beppe Grillo ed il Movimento 5 Stelle costruiscono la propria comunicazione sul Web: i numeri del fenomeno e le conseguenze sulla politica nazionale.

Il fenomeno del Movimento 5 Stelle, a prescindere dalla polemica sul “boom-non-boom” che ha coinvolto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, può essere pesato e valutato sotto molte sfaccettature. Quel che ne emerge è una generale difficoltà di raffronto con gli altri partiti e le altre realtà poichè il movimento non ha un vero leader (quello che ha è esterno all’azione politica in sé), non ha una storia e naviga su piattaforme differenti da tutte le espressioni più tradizionali della politica. Ed è questo un ambito che merita un proprio approfondimento: dove comunica il Movimento 5 Stelle e con quali risultati?

Non in tv: il Movimento 5 Stelle fa dell’estraneità alla televisione una vera e propria mission, pur con piccole eccezioni sporadiche, cercando altrove i propri canali di espressione. Preferendo una comunicazione più capillare e personale. Prediligendo nuovi strumenti per scardinare le strutture della tradizione a partire dai media.

La risposta al quesito è insita nell’intera comunicazione del movimento che ha sparigliato le carte durante le ultime elezioni amministrative, affermando per la prima volta un proprio sindaco e correndo in tutta una serie di ballottaggi anche in importanti capoluoghi di provincia. La risposta è infatti ovvia: la Rete. Il Web è infatti fine e mezzo del “partito” che fa capo a Beppe Grillo, comparendo più volte all’interno del programma pubblicato online. La parola “Internet” compare sei volte, “web” una volta, ma i riferimenti sono anche altri e relativi alla Legge Pisanu sul Wifi pubblico, sulla necessità della banda larga e sull’utilità del Wimax. Il tutto in 15 pagine di programma generale disponibile nell’apposito pdf.

Il clamore degli ultimi giorni attorno al movimento, che in TV non fa praticamente alcuna apparizione in parte per ostruzionismo ed in parte per scelta strategica, può essere “pesato” nei numeri e nelle stime di Alexa. Cercando alcuni dei maggiori partiti italiani, infatti, si scopre che non v’è alcun confronto in termini di presenza e visibilità.

Il confronto su Alexa

Alexa fotografa per il sito di Beppe Grillo una vera e propria impennata: +30% nella giornata di ieri, +18% nell’ultima settimana, +72% nell’ultimo mese (nel quale assomma un +112% in termini di pagine viste). Globalmente, prendendo il parametro di misurazione “Daily reach” stimato da Alexa per la giornata di ieri, ne esce il quadro seguente:

Sito WebAlexa Daily ReachUltimo mese
beppegrillo.it0.081+72%
partitodemocratico.it0.00107-1%
antoniodipietro.it0.0024+10%
pdl.it0.00052-30%
leganord.org0.0018+4%
pierferdinandocasini.it0.00012n.d.
udc-italia.it0.0001n.d.

Non si tratta di una classifica e non si tratta nemmeno di una valutazione politica: semplicemente, trattasi di una stima che consente di confrontare sommariamente il volume della comunicazione online delle diverse forze politiche (o anti-politiche che dir si voglia). Beppe Grillo è ovviamente un fenomeno differente, ma è in questa differenza che può far valere la propria forza online: un blog affermato, una penetrazione maggiore ed un forte coinvolgimento consentono al sito di calamitare utenza (e voti?) su post che fanno dell’ironia, della provocazione e della promozione politica i capisaldi della comunicazione veicolata. La bontà o meno del messaggio è un giudizio che fuoriesce dalla semplice misurazione quantitativa su cui si basa il computo di Alexa.

Il confronto su Adwords

Abbiamo provato a cercare anche alcune chiavi di ricerca su Google Adwords approfittando dell’apposito strumento messo a disposizione da Google per confrontare le varie keyword nel tentativo di capire quante volte, in un mese, venga cercata una particolare entità. Anche in questo caso abbiamo messo nel calderone alcuni partiti ed alcune personalità di spicco dell’attuale panorama politico che già fanno comunicazione online, così da capire (anche in questo caso necessariamente in modo sommario) il peso dei vari riferimenti nelle ricerche degli italiani:

KeywordRicerche mensili
beppe grillo550000
movimento 5 stelle49500
partito democratico246000
pdl165000
pd550000
udc60500
casini49500
di pietro301000
lega nord110000

Le ricerche relative al Movimento 5 Stelle sono pertanto molto limitate, mentre predominante è la presenza di Beppe Grillo tra le query a dimostrazione di quanto il comico genovese sia icona strabordante dell’iniziativa che egli stesso ha organizzato e promosso.

Il confronto su Twitter

E se la comunicazione su Twitter è ormai diventata una consuetudine per ogni forza politica, anche in questo ambito Beppe Grillo sembra poter giovare di una rendita di posizione migliore grazie ad un numero di follower molto più alto rispetto agli altri esponenti attivi sul social network. Grillo ovviamente ha dalla propria un linguaggio più pungente ed un passato non esclusivamente politico che fa da traino ai numeri attuali, ma quello che interessa oggi è la fotografia della situazione: i numeri seguenti sono il peso dei rispettivi account sul social network, dunque il volume a cui cinguettano le singole entità durante i propri “comizi” online.

PersonaggioFollowerTweet
Pierferdinando Casini560431908
Antonio Di Pietro1111794685
Beppe Grillo5414174148
Pier Luigi Bersani1139493699
Gianfranco Fini162181131

Far tesoro dei numeri

I numeri citati, lungi dal presentarsi come una ricerca sull’argomento ed utili soltanto a tracciare una bozza del quadro generale, non fanno altro che dimostrare quanto la comunicazione online non possa essere improvvisata: non è soltanto un canale aggiuntivo, ma è un impegno che richiede un impegno più radicale, da coltivare nel tempo sulla forma di una community e sulle dinamiche del coinvolgimento attivo.

Ipse dixit: Gary Kovacs

"Internet è il modo in cui vivi la tua vita" (Gary Kovacs, CEO Mozilla)

Di queste considerazioni dovranno far tesoro i partiti che nel 2013 vorranno uscire a testa alta dalle elezioni politiche. E potrà farne tesoro probabilmente anche chi, all’interno di un nuovo soggetto politico in via di definizione, sta progettando di portare avanti un discorso online radicato e strutturato. Peraltro con nomi noti all’interno: sebbene qualcuno faccia riferimento ad Alfano ed altri a Montezemolo, in ogni caso il nome che emerge per la comunicazione online è quello di Marco Montemagno, ex-volto di Sky TG 24 per gli affari “web”.

Perché improvvisare non si può più. Ed anche in questo l’irruzione di Beppe Grillo sul quadro politico nazionale potrebbe smuovere le acque e portare i partiti ad esperimenti che vanno ben oltre i blog civetta, i siti-manifesto ed i feed automatici sui maggiori social network.

Questione di voto o di morte.

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