Bar Mixvah, il barman fai-da-te stampato in 3D

L'idea di Yu Jiang Tham mette in luce ancora una volta le smisurate potenzialità delle stampanti 3D: ecco Bar Mixvah, dedicato agli amanti dei cocktail.
Bar Mixvah, il barman fai-da-te stampato in 3D
L'idea di Yu Jiang Tham mette in luce ancora una volta le smisurate potenzialità delle stampanti 3D: ecco Bar Mixvah, dedicato agli amanti dei cocktail.

In commercio le attrezzature professionali per la composizione automatica dei cocktail non mancano, ma la spesa richiesta va solitamente ben oltre la disponibilità del singolo utente. L’alternativa proposta da Yu Jiang Tham, giovane ingegnere e programmatore di San Francisco, richiede invece un esborso economico pari a soli 180 dollari (circa 130 euro): ecco il progetto Bar Mixvah, un vero e proprio barman fatto in casa, con l’ausilio di una stampante 3D.

L’elemento principale su cui si basa il macchinario è la scheda Arduino. Una volta stampate e assemblate tutte le parti necessarie, dopo aver correttamente programmato il controller, l’utente può accedere ad un’interfaccia Web (anche tramite il display di smartphone e tablet) da cui selezionare la bevanda desiderata, premere un pulsante e assistere alla sua composizione nel giro di pochi secondi. Bar Mixvah preleva infatti gli ingredienti dalle cinque bottiglie posizionate al suo interno, miscelandoli con precisione seguendo le dosi preimpostate. È possibile vederlo in azione nel filmato in streaming di seguito.

Il tutto costa approssimativamente 180 dollari. Ogni parte è stampata in 3D, dunque avrete bisogno di una stampante in tre dimensioni per costruirlo. Il tempo totale impiegato per realizzare i pezzi è di circa 18 ore, ma può variare in base al proprio hardware, oppure alla velocità con la quale si effettua il cablaggio delle componenti.

Chi desidera cimentarsi con la costruzione del proprio “barman fai-da-te” può trovare tutta la documentazione, compresi i file sorgente per la stampa, sul sito ufficiale del progetto. Va premesso che servono molta pazienza e buone competenze tecniche, sia per caricare il codice correttamente su Arduino che per realizzare la saldatura delle componenti. Si tratta dunque dell’ennesima dimostrazione di quanto le stampanti 3D possano essere versatili, dando vita a pressoché qualsiasi dispositivo e adattandosi ad ogni impiego immaginabile.

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