Un giorno non troppo lontano l’uomo andrà su Marte. Considerando l’entità dell’impresa, si tratterà di una spedizione frutto dello sforzo congiunto di tutte le nazioni del mondo, volta a spalancare le porte ad innovazione e nuove prospettive per il genere umano. Quando l’astronauta toccherà il suolo, pianterà una bandiera a testimonianza dell’obiettivo raggiunto. Ma quale? Secondo il designer svedese Oskar Pernefeldt quella visibile in questo articolo.
Un riquadro con proporzioni 3:2, caratterizzato da uno sfondo blu a simboleggiare un elemento importante come l’acqua (o l’universo) e al centro sette cerchi interlacciati tra loro a formare una sorta di fiore e a testimoniare come ogni forma di vita presente sulla Terra sia legata alle altre. Un’immagine forte, nella sua semplicità, che potrebbe essere impiegata anche in eventi o manifestazioni di portata mondiale, senza attendere il primo viaggio dell’uomo verso il pianeta rosso: in occasione delle Olimpiadi, ad esempio, oppure nei meeting del leader internazionali o durante un torneo sportivo. La natura del progetto punta però in alto, allo spazio: tra le realtà che hanno contribuito c’è infatti anche la NASA, oltre a LG e BSmart.
Di seguito un video realizzato e condiviso dal Beckmans College of Design di Stoccolma per spiegare come è nato il concept della bandiera.
Tutto è stato studiato nei minimi dettagli, a partire dalla tonalità del blu, calibrata per poter essere perfettamente visibile sia con un fondale scuro che con un retro luminoso, offrendo il giusto livello di contrasto. Anche le proporzioni della International Flag of Planet Earth sono state valutate con attenzione, scartando ipotesi come un rapporto quadrato 1:1 o i 5:8 della sezione aurea. Qui sotto una galleria di render che mostra alcuni possibili impieghi della bandiera.