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Bandersnatch, il progetto interattivo di
Secondo quanto riportato, Netflix avrebbe raccolto tutte le informazioni relative alle preferenze degli utenti durante la visione di Bandersnatch, come ad esempio il prosieguo della storia e il finale. Per farlo, però, la piattaforma non avrebbe chiesto l’esplicito consenso degli spettatori, violando forse le disposizioni europee sulla GDPR. Veale ha voluto indagare sulla questione per un esperimento personale, per educare il pubblico quanti dettagli vengano raccolti senza che gli utenti ne siano a conoscenza.
Dopo aver chiesto esplicitamente al colosso dello streaming le politiche sul trattamento e la raccolta delle informazioni personali, il ricercatore ha ottenuto conferma del monitoraggio di Bandersnatch: Netflix l’avrebbe fatto per "migliorare il sistema di raccomandazioni personalizzate” quando si utilizza la piattaforma e, non ultimo, per "capire come migliorare questo modello di storytelling”.
Il ricercatore, il quale ha ricevuto una copia dei propri dati dopo aver avanzato una richiesta formale a Netflix, ha spiegato come l’azienda abbia prontamente provveduto alle proprie richieste, fornendo sia un PDF esplicativo per la lettura dei dati che un file CSV con le informazioni raccolte. Da questo punto di vista, di conseguenza, la piattaforma si è dimostrata collaborativa, immediata e trasparente, così come prevede la normativa GDPR. Allo stesso tempo, però, secondo Veale il gruppo avrebbe dovuto informare gli utenti dell’attività di tracking prima della visione dell’episodio speciale per la serie