L’evoluzione dell’intelligenza artificiale applicata alla robotica porterà un giorno ad avere automi dall’aspetto umanoide in grado di muoversi in modo del tutto indipendente senza alcuna difficoltà, con disinvoltura e senza essere controllati da remoto. È quanto si augura il team al lavoro sul robot Atlas, la cui ultima evoluzione è rappresentata da un sistema che permette all’unità di recuperare l’equilibrio dopo aver ricevuto una spinta dall’esterno. O almeno di provarci.
Una prima dimostrazione pratica della tecnologia è visibile nel filmato in streaming di seguito. Il robot viene spintonato con l’ausilio di un bastone a circa metà della sua altezza. Inizialmente si limita a indietreggiare, ma poi muove gli arti inferiori per cercare di recuperare la posizione iniziale. Un gesto apparentemente semplice, che richiede però la perfetta coordinazione di sensori, attuatori e software in grado di recepire gli input ed elaborare una reazione in tempo reale.
Al primo tentativo l’automa reagisce correttamente restando “in piedi”, mentre al secondo qualcosa va storto e finisce “gambe all’aria”. Una tecnologia perfettibile, dunque, ma già parecchio evoluta, che sarà presentata dal gruppo IHMC (Institute of Human and Machine Cognition) il mese prossimo alla competizione Robotics Challenge organizzata dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), organizzata ogni anno per stimolare gli ingegneri a sviluppare soluzioni robotiche sempre più evolute, efficienti ed efficaci.
Del progetto Atlas si è già parlato più volte in passato su queste pagine. Nel luglio 2013, ad esempio, in merito all’intenzione di impiegarlo come strumento di soccorso per le attività nelle situazioni di emergenza, mentre a gennaio il team responsabile ha presentato la nuova versione, equipaggiata con batteria interna e caratterizzata da una maggiore libertà di movimento. L’edizione 2015 della DARPA Robotics Challenge andrà in scena il 5 e 6 giugno a Pomona, in California.