Sotto accusa sono i brevetti numero 5.008.829, relativo all’alimentazione per Pc, il numero 5.249.741, relativo al controllo automatico della velocità delle ventole e il numero 5.371.852, correlato ai metodi e alle attrezzature necessarie affinchè un cluster di computer appaia come un singolo host all’interno di un network. IBM e Asustek avevano già stipulato una intesa relativa a tali brevetti, accordo che però è terminato nel dicembre del 2004; ciò non ha però impedito ad Asustek di continuare a vendere computer che utilizzano tecnologia IBM. «Siamo nelle mani della commissione. Non sta a noi decidere», ha dichiarato il portavoce di IBM Ari Fishkind. «Abbiamo cercato più volte di raggiungere un accordo giusto e ragionevole con loro. Abbiamo fatto numerosi tentativi in buona fede».
Asustek dal canto suo ha negato ogni accusa: «abbiamo consultato i nostri legali negli USA i quali sono giunti alla conclusione che il reclamo non ha alcun fondamento», ha dichiarato Beck Lee, portavoce per Asustek a Taipei.