Astronomi contro Starlink: problemi dalla flotta

L'American Astronomical Society esprime dubbi su Starlink di Elon Musk, non solo per la visibilità notturna della flotta: ecco le preoccupazioni.
Astronomi contro Starlink: problemi dalla flotta
L'American Astronomical Society esprime dubbi su Starlink di Elon Musk, non solo per la visibilità notturna della flotta: ecco le preoccupazioni.

Non si placano le polemiche sui primi 60 satelliti della flotta Starlink, il progetto di SpaceX ed Elon Musk per portare connessioni a banda larga e bassa latenza in tutto il mondo. Dopo le critiche degli ultimi giorni sulla visibilità notturna della flotta, a cui lo stesso Musk ha parzialmente risposto sulla piattaforma twitter, è ora l’American Astronomical Society a farsi sentire. Secondo l’AAS, infatti, il network di satelliti che SpaceX sta progettando potrebbe rendere molto difficile – se non impossibile – l’osservazione del cielo a scopo di studio, di conseguenza il progetto dovrà essere rivisto “prima che sia troppo tardi”.

I primi 60 satelliti della flotta Starlink sono stati mandati in orbita lo scorso 23 maggio, a scopo di test. Sono bastati pochissimi giorni dal lancio, tuttavia, per creare un certo allarme sia dagli esperti che da comuni cittadini: così come dimostrano le numerose condivisioni sui social network e su YouTube, la flotta risulta pianamente visibile durante la notte, dati i riflessi generati dai raggi solari sui pannelli solari di ogni singolo satellite. Al momento, i 60 satelliti appaiono come una linea di punti – una sorta di treno – che solca il cielo a intervalli regolari. In molti si sono perciò chiesti cosa potrebbe succedere quando, entro il 2024, la costellazione di Starlink sarà composta da ben 12.000 elementi in orbita.

Musk ha già risposto, approfittando della piattaforma Twitter, ad alcuni dei dubbi emersi nei scorsi giorni: l’imprenditore ha infatti spiegato come i satelliti diverranno progressivamente meno visibili – forse addirittura non identificabili – non appena raggiungeranno la quota d’orbita di 550 km e avranno orientato correttamente i loro pannelli in direzione del sole. Sempre sui social, Musk ha specificato come Starlink “avrà un impatto dello ~0% sull’astronomia”.

Queste rassicurazioni, tuttavia, non sono sembrate sufficienti all’American Astronomical Society, così come conferma un comunicato diramato nella giornata di ieri:

L’American Astronomical Society nota con preoccupazione l’imminente lancio di costellazioni molto estese di satelliti attorno all’orbita terrestre. Il numero di questi satelliti è destinato a crescere di migliaia di unità nei prossimi anni, determinando conseguenze avverse per l’astronomia. Questi effetti potrebbero includere limitazioni significative per le osservazioni ottiche e agli infrarossi data l’intercettazione della luce riflessa ed emessa dai satelliti, interferenze per le osservazioni astronomiche radio date dalle radiazioni elettromagnetiche nelle bande di comunicazione dei satelliti e rischio di collisione per le stazioni di osservazione nello spazio.

L’American Astronomical Society spera di poter collaborare con tutti gli attori in gioco, per trovare una soluzione condivisa prima che sia troppo tardi. Oltre a SpaceX, infatti, anche altre aziende stanno pensando al lancio di mega-costellazioni di satelliti a bassa quota – nelle ultime settimane si è parlato di Amazon e Virgin Galactic, sebbene non siano giunte precise conferme in merito – che non farebbero altro che moltiplicare le problematiche riscontrate. Cosa accadrà, di conseguenza, al progetto di Elon Musk?

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