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Quando si parla di Apple, si è soliti associaziare l’azienda al suo CEO Tim Cook. Ma vi è un altro personaggio decisamente importante per le sorti dell’azienda, ovvero il presidente del consiglio d’amministrazione Arthur Levinson. Da sempre amico e confidente del compianto Steve Jobs, il chairman di Cupertino ha voluto raccontare come sia la vita del gruppo dalla scomparsa del suo fondatore.
L’assenza di
«Non sono ancora arrivato al punto di entrare nella sala del consiglio senza sentire la mancanza di Steve. Era una persona unica. Il personaggio mostrato in pubblico non era, per la gran parte, lo stesso Steve Jobs che ho conosciuto».
La dipartita dell’iCEO, tuttavia, non ha determinato né crisi né stallo in quel di Apple e Levinson ci tiene a ribadirlo, anche alla luce dei recenti cali in
Nell’affermare, infine, come il consiglio d’amministrazione non decida quali prodotti promuovere e quali innovazioni lanciare – lasciando così questa responsabilità a ingegneri, tecnici e addetti al lavori – Levinson comunica come al board vengano illustrati i prototipi di nuovi dispositivi con 6-8 mesi d’anticipo rispetto alla disponibilità al pubblico. Ma il consiglio stesso non ha diritto di veto su quanto presentato, perché non di sua competenza. D’altronde, i membri del board si ritrovano riuniti "per assumere o licenziare il CEO", non di certo per inventare i nuovi melafonini.