Apple ucciderà davvero gli iPod?

Le scarse perfomance di iPod nel Q1 del 2014 alimentano il dubbio: Apple è pronta ad uccidere la linea, per spingere l'adozione degli iDevice?
Apple ucciderà davvero gli iPod?
Le scarse perfomance di iPod nel Q1 del 2014 alimentano il dubbio: Apple è pronta ad uccidere la linea, per spingere l'adozione degli iDevice?

Durante la conference call sul Q1 2014, Tim Cook non ne ha di certo esagerato le performance: l’universo iPod è in drastico calo, battuto dai ben più funzionali iDevice. E così il mondo degli analisti è entrato in una sorta di panico collettivo pur strappare uno scoop da quel di Cupertino: Apple sta per uccidere gli iPod? La risposta, però, non è così scontata come potrebbe sembrare di primo acchito.

Sono solo 6 i milioni di iPod venduti nel Q1 del 2014, contro i 12,7 milioni del periodo di riferimento dell’anno precedente. Una delle più evidenti motivazioni del calo è semplice da comprendere: Apple, nel corso del 2013, non ha previsto alcun aggiornamento della linea. Ma sarà così anche per il futuro? I riproduttori multimediali oggi presenti in listino, saranno gli ultimi superstiti della progenie?

Non è facile dirlo. È certamente probabile che Cupertino riduca progressivamente gli investimenti sulla linea iPod, proprio perché gli iDevice – compreso anche iPod Touch – rendono molto di più in diffusione, in guadagni e sono generalmente più graditi dagli utenti dato l’animo multifunzione e la presenza di App Store. Ma l’eliminazione tout-court delle versioni di base non sembra affatto imminente, non almeno nel breve periodo.

Si parta da una semplice considerazione: iPod Touch, l’unico iPod destinato a sopravvivere, non risponde alle esigenze di tutti gli utenti. Oltre a essere ben più caro rispetto ai fratelli minori, le dimensioni non ne fanno il player musicale di preferenza per chi apprezza il minimalismo di iPod Shuffle e iPod Nano. Soprattutto nello sport, dove player così leggeri – quasi impercettibili quando indossati – fanno davvero la differenza in termini di allenamento. Ma non è solo la portabilità l’elemento da tenere in considerazione, perché ad aggiungersi è anche la capienza. I formati musicali stanno diventano sempre più loseless, vi è un ritorno importante a file non compressi come l’AIFF e il WAVE date anche le possibilità garantite dalla banda larga: dopo l’esplosione dell’MP3, vi è il ritorno all’alta fedeltà. Dispositivi come iPhone, iPad e iPod Touch non possono ospitare librerie copiose di brani non compressi: lo storage, generalmente limitato, deve essere spartito con altri contenuti come le fotografie e le applicazioni. Ecco, allora, che un iPod Classic – purché rimodernato rispetto alla versione obsoleta ancora in commercio – potrebbe improvvisamente tornare utile a Cupertino. L’iPod non verrà quindi ucciso, bensì adattato alle esigenze degli audiofili.

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