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Le contrapposizione tra
Apple pare abbia depositato una ricca documentazione proprio alla Commissione Europea, così come scoperto dal quotidiano tedesco Der Spiegel e confermato da AppleInsider. I pregressi sono già noti: Spotify ha chiesto alle
Secondo quanto riferito dalla società di Cupertino, tuttavia, non solo al momento il modello di revenue sharing sarebbe applicato a 680.000 utenti, ma a nessuna di queste sottoscrizioni verrebbe applicata una trattenuta del 30%. Poiché si tratta di abbonamenti attivi da più di un anno, la quota del revenue sharing stesso è infatti ridotta della metà, al 15%. Di conseguenza, almeno per quanto riguarda il mercato del Vecchio Continente, secondo Apple le dichiarazioni del CEO di Spotify Daniel Ek non sarebbero corrette: la società non subisce tagli del 30% ai propri introiti.
Stando a quanto reso noto, Apple avrebbe anche sottolineato di detenere solo il 25% del mercato europeo, inoltre Apple Music non è il primo servizio di streaming più gettonato dagli utenti del Vecchio Continente, di conseguenza devono essere rigettate le accuse di aver costituto un monopolio. In merito al processo decisionale per l’approvazione della applicazioni su App Store, infine, il gruppo californiano specifica di aver fornito apposite API a tutti gli sviluppatori, anche per Apple Watch: diverse piattaforme di streaming popolari, come Pandora, ne hanno approfittato, mentre Spotify non ha più fornito una versione del proprio servizio adatta all’orologio targato mela morsicata.