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Apple continua a difendere il suo marchio App Store e dopo le accuse provenienti da Microsoft, che crede che si tratti di un nome troppo generico per uno store online, e la recente citazione in giudizio
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per il suo Amazon App Store dedicato ad Android, adesso è il turno di MiKandi, alla quale si chiede di cessare l’utilizzo del termine App Store.
L’App Store di MiKandi contiene applicazioni pensate per soli adulti ed è disponibile sul sistema operativo mobile di Google, ovvero Android. L’azienda con sede a Steattle autodefinisce il prodotto come "il primo App Store mondiale per adulti", e ha ricevuto una richiesta nel corso di questo mese da parte di Apple, proprio nel tentativo di fargli cambiare il marchio.
MiKandi ha momentaneamente
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di ignorare la richiesta di Apple, in attesa dei risvolti della querelle tra Microsoft e l’azienda di Cupertino, relativa al marchio [!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
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Piccola curiosità: durante lo scorso anno MiKandi è stata al centro di un commento velato da parte del CEO di Cupertino,
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, riferito al fatto che su Android ci fosse un "porno store". Jobs si riferiva appunto a MiKandi, anche se non aveva citato direttamente il nome. Quello stesso giorno, l’azienda registrò ben 10.000 download dello in sole 12 ore.