L’inchiesta della Procura di Milano sulla possibile frode fiscale di cui si sarebbe macchiata Apple Italia, continua a tener banco su tutte le principali fonti internazionali. E, a meno di 24 ore dalla pubblicazione della notizia, i portavoce di Cupertino rilasciano le prime dichiarazioni. A testimoniare la rottura del silenzio il giornalista italiano Daniele Lepido, per la redazione di Bloomberg.
«Apple paga ogni singolo dollaro ed euro dovuto in tasse ed è continuamente sotto verifica da parte dei governi di tutto il mondo. Le autorità fiscali italiane hanno già controllato Apple nel 2007, nel 2008 e nel 2009 e hanno confermato come aderisca pienamente alla documentazione OECD e alle richieste di trasparenza. Siamo certi le attuali verifiche porteranno alla medesima conclusione.»
Gli uffici della sede di Apple Italia di Piazza San Babila a Milano sono stati ieri oggetto di perquisizione: il gruppo è accusato di aver nascosto al fisco guadagni di oltre 1 miliardo e 60 milioni di euro, con la contabilizzazione degli introiti in Irlanda di attività che, secondo gli inquirenti, in realtà nascerebbero e si concluderebbero in Italia. Un problema, quello della tassazione in nazioni europee più vantaggiose, che negli ultimi tempi ha coinvolto diverse multinazionali del settore dell’elettronica e della grande distribuzione, in particolare quelle con sede proprio in Irlanda e in Lussemburgo. Vi è stato anche il sequestro di materiale e strumentazione informatica, ma sulla validità di quest’ultimo dovrà pronunciarsi il Tribunale del Riesame.
L’inchiesta, ora solo nelle fasi preliminari, pare veda al centro dei reati contestati due top manager del gruppo di Cupertino, di cui l’identità non è però stata rilevata. Gran parte delle notizie e delle indiscrezioni trapelate nella giornata di ieri derivano dall’attività giornalistica de l’Espresso, il settimanale che per primo ha lanciato lo scoop informatico. Sempre da l’Espresso si apprende come Apple abbia scelto Paola Severino, ex Ministro della Giustizia durante il recente Governo Mario Monti, come legale per la propria difesa.