Si sono già spente le speranze per l’integrazione di
[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
in
Google Home e, conseguentemente, con gli speaker compatibili con il servizio. È la stessa Big G a confermarlo: l’apparizione del servizio di streaming all’interno dell’applicazione, scovata da alcuni utenti qualche giorno fa, è derivata da un
bug software.
La vicenda è ormai ben nota: qualche giorno fa, alcuni lettori di MacRumors hanno trovato il supporto ad Apple Music all’interno dell’applicazione
[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
, lasciando così spazio a diverse speculazioni. In molti hanno ritenuto che Apple potesse aver stretto accordi con Big G per abilitare il suo servizio di streaming a comandi più estesi degli attuali in
Assistente Google o, ancora, un’integrazione con gli speaker di terze parti. In realtà, pare si sia trattato di un errore software, così come specifica Bloomberg:
Non abbiamo alcun aggiornamento da annunciare in merito a Google Home.
Nel dettaglio, un bug avrebbe sovrapposto le attuali impostazioni di Assistente Google a quelle di Google Home, facendo apparire erroneamente Apple Music all’interno di quest’ultima applicazione. Big G pare abbia già risolto la problematica, ribadendo una nota già rilasciata in passato:
Apple Music è al momento disponibile per gli utenti di Assistente Google su smartphone.
In ogni caso, è più che evidente che Cupertino stia inseguendo una politica di espansione per il proprio servizio di streaming musicale. Lo scorso dicembre, ad esempio, è stata lanciata la piena compatibilità con
[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
di
Amazon, nonché la possibilità di riproduzione sugli altoparlanti della linea Echo. Non si esclude, di conseguenza, che in futuro il supporto possa essere garantito anche a tutti gli speaker gestiti da Google Home. Non resta che attendere, di conseguenza, eventuali aggiornamenti da parte della società di Apple Park, così come dal rivale – e forse futuro partner musicale – Google.
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